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28 marzo 2024

Treviso

A Treviso ogni anno vengono ricoverati 80 neonati pretermine

Il 17 novembre gli ospedali della Marca si illuminano di viola per celebrare la Giornata della Prematurità

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Giornata della Prematurità

TREVISO - Nella terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Cà Foncello di Treviso vengono ricoverati ogni anno circa 80 bambini di peso inferiore al 1500 grammi e di età gestazionale inferiore a 30 settimane. Arrivano da tutta la provincia di Treviso, di Belluno e parte del Veneziano, il 93 % sopravvive e viene seguito nel corso dei primi anni di vita con dei controlli specifici per permettere una crescita armonica e capace di esprimere tutte le potenzialità. A 2 anni il 75% di questi bambini presenta uno sviluppo psicomotorio adeguata per la loro età. 

Purtroppo il 25 % presenta delle disabilità di vario grado. Il dato s’inserisce in quello nazionale che registra ogni giorno oltre 100 nati pretermine, 10 dei quali vengono “affidati ad una macchina” perché non sono in grado di sopravvivere autonomamente. Per richiamare l’attenzione su questi casi, venerdì 17 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata della Prematurità e gli ospedali trevigiani si illumineranno di viola.

“La giornata della prematurità è una giornata importante per tutti i bambini pretermine e le loro famiglie, ma anche per tutte le persone che desiderano conoscere ed entrare con delicatezza in questa realtà poco conosciuta – spiega il direttore generale Francesco Benazzi -.  Ogni bambino affronta delle grandi sfide insieme alla sua famiglia e c’è bisogno del supporto di tutti”.

In occasione della giornata, le facciate degli ospedali di Treviso, Oderzo, Montebelluna, Castelfranco Veneto e Conegliano verranno illuminati di viola, il colore per scelto in tutto il mondo, come segno che questi bambini fragili e le loro famiglie ci stanno a cuore. “Le percentuali di una vita normale dopo nascite premature sono in aumento con buoni successi anche per i piccoli nati al 5° mese di gravidanza – sottolinea la dottoressa Nadia Battjon, direttore della Patologia Neonatale di Treviso -. Gli ottimi risultati che le tecnologie biomediche per le cure intensive neonatali hanno ottenuto in questi ultimi anni, hanno permesso la sopravvivenza anche a bambini nati solo alla 23ma settimana di gestazione. Ben l’1% viene alla luce al di sotto della 32ma settimana e viene accolto in una culla altamente tecnologica e sofisticata che provvede al mantenimento delle funzioni vitali portandolo fino alla completa maturità. Ma esistono vari gradi di prematurità che non sono solo semplici numeri. La differenza tra un neonato di 23 settimane ed un neonato a termine è superiore alla differenza tra un bambino di qualche mese ed un adolescente; la specializzazione dei reparti di terapia intensiva neonatale, il follow up, l’intervento  precoce e la profilassi, risultano determinanti per il futuro di questi piccoli”.

 



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