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25 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

IL TREVISAN VINCE IL PALIO PIEVIGINO

Le due contrade sono ora in perfetta parità

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Pieve di Soligo – La delusione silenziosa sui volti dei tiratori del Contà e l’urlo di liberazione del Trevisan hanno concluso il più combattuto ed emozionante tiro alla fune degli ultimi anni.

Ieri (domenica 4 ottobre) in una piazza Vittorio Emanuele II gremita di sostenitori delle opposte fazioni, si è disputato il 27mo palio pievigino, che ogni anno vede le due contrade rivali del Contà e del Trevisan, separate dal fiume Soligo, fronteggiarsi in una prova di forza.

Sopra: la squadra del Trevisan

Dopo una prima tirata vinta velocemente dal Contà, il secondo duello alla corda, durato un estenuante minuto e 27 secondi, ha visto la squadra del Trevisan cedere pericolosamente verso la seconda sconfitta per poi recuperare e lentamente battere gli avversari, quando ormai diversi tiratori da entrambe le parti erano scivolati a terra. Un confronto estenuante per gli atleti, che per diversi secondi ha visto il centro della corda immobile, indeciso su quale squadra fosse la più possente, e che ha fatto scattare in piedi e calcarsi contro le transenne che circondavano la pedana tutto il pubblico.

Il terzo e decisivo round ha visto nuovamente vittorioso il Trevisan che, favorito dalla sorte, ha scelto in quale metà campo tirare. Ci sono voluti 58 faticosi secondi di fune in tensione per decretare il vincitore del tiro di spareggio e del palio di quest'anno.

Sopra: la squadra del Contà

Il Contà non è quindi riuscito a interrompere la serie di vittorie inanellate dalla contrada avversaria. L’albo d’oro del cimento pievigino è ora in perfetta parità: il trofeo “della pace” è stato portato tredici volte a est della sponda del Soligo e altrettante a ovest (nel 1999 la pioggia incessante fece saltare la competizione).

Per i tiratori che sono rimasti a terra un attimo in più, distesi sulla pedana con gli occhi rivolti al cielo avverso, e per quelli che hanno saltato e gridato in coro il loro trionfo, non resta che riporre gli abiti di scena e prepararsi alla prossima disfida.

Laura Repossi

 

Foto di Flavio Gregori

 


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