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29 marzo 2024

Montebelluna

Trevigiani in Parlamento? "Possono fare solo del bene"

Intervista a Gianna Galzinato, candidata Udc

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Trevigiani in Parlamento?

MONTEBELLUNA -  Nella circoscrizione Veneto 2, è la seconda in lista per l'Udc. E' donna, insegnante, trevigiana e, eletta all'unanimità, segretaria provinciale dell'Udc di Treviso. Gianna Galzinato, fin da giovane impegnata nell'attivismo sociale e nel volontariato, si occupa di politica per passione e per perseguire i suoi ideali. Con un'esperienza amministrativa nel Comune di Montebelluna alle spalle, a breve potrebbe sedere in Parlamento.

 

Sei stata candidata nella circoscrizione Veneto 2 e sei la seconda nella lista dell' UDC in posizione, potenzialmente utile per poter essere eletta parlamentare, tenuto conto di qualche rinunzia e soprattutto del consenso che riceverà la lista. Come è nata la tua candidatura? Ci sono state "primarie" ridotte nel partito?

L'Udc non ha svolto le primarie, che comunque trovo un metodo interessante di selezione dei candidati anche per la capacità di mettersi in vera relazione con l'elettorato e i cittadini. La mia candidatura è piuttosto il frutto di un lavoro di sintesi all'interno dell'Unione di Centro trevigiana. Diciamo che il sostegno convinto di tanti e di tante sono state una ragione più che convincente ad accettare. Si tratta soprattutto di una opportunità: il partito, a livello nazionale, ha deciso di mettere nelle liste i candidati del territorio in posizione eleggibile e questo credo che sia un fatto molto importante perché è giusto che la politica nazionale, pur nella visione complessiva dei problemi, debba essere sintesi anche delle istanze delle diverse aree. Al di là delle appartenenze politiche, sono convinta che una nutrita pattuglia di deputati e senatori trevigiani possa che fare solo bene al nostro territorio.

 

Le forze centriste legate a Monti, che per motivi di quorum sono unite al Senato, alla Camera si sono distinte in tre liste, la tua ossia UDC, Scelta Civica con Monti per l' Italia e quella di Fini Futuro e Libertà. Per quale motivo? Non si rischia di perdere qualche seggio nella Circoscrizione?

La scelta della lista unica al Senato è appunto legata ai meccanismi delle legge elettorale, che mette uno sbarramento regionale all'8%, mentre alla Camera credo sia stato giusto dare spazio e valore ad una alleanza che si ritrova intorno ad un programma fortemente riformista ma che ha anche al suo interno sensibilità diverse. Penso ad esempio che, nello schieramento di cui facciamo parte, l'Udc rappresenti la maggiore forza propulsiva verso politiche non solo di rigore, ma anche di sviluppo e con la maggiore sensibilità ai temi del sociale, della riforma e non lo smantellamento del welfare, ad una visione del rapporto società-economia che veda la seconda al servizio della prima, e non viceversa. Le regole della competizione alla Camera non sono poi così penalizzanti, penso che la decisione di schierare tre liste e non una soltanto, sia un fattore di arricchimento.

 

Tenuto conto della tua esperienza e professionalità come pensi di declinare le tematiche care al tuo partito a favore del Veneto e del Trevigiano?

Ci sono delle specificità della nostra Regione e della nostra provincia che non possono stare fuori dall'agenda della prossima legislatura. Questo non vuol dire mettere al primo posto il "particolare" rispetto alla visione generale in chiave localista come fa la Lega; ma è chiaro che un tessuto economico e sociale come il nostro merita una attenzione che non sempre ha avuto. Parlo della ricchezza del sistema della pmi, oggi molto in crisi, del declino dei redditi e del benessere delle famiglie, che oramai riguarda anche questa parte del Paese un tempo molto ricca, delle questioni sulla riforma degli enti locali e quindi il nodo delle aree metropolitane. In Parlamento dobbiamo dare spazio anche a questi temi, mantenendo un forte legame con il territorio e i suoi interpreti sociali ed economici. Una volta eletti noi rappresentiamo tutti, non solo il nostro elettorato. Questo è il lavoro di un deputato che non voglia soltanto fare numero.

 

Giovani e lavoro nel Veneto e a Treviso: che si può fare per aprire una fase nuova?

Non ci sono ricette specifiche per questo o quel territorio. E' difficile immaginare una ripresa dell'occupazione, anche di quella giovanile, senza una vera e solida ripresa economica e intorno a questo tema si gioca tutta la partita della prossima legislatura. Per intanto si può lavorare, in collaborazione con gli enti locali, ad una riqualificazione del sistema formativo, a forme di agevolazione anche territoriale sia dell'occupazione che dell'imprenditoria giovanile. Ma quello che occorre davvero è una spinta allo sviluppo dell'intero Paese che deve passare attraverso una nuova e più efficace politica industriale ed economica, che non sia ostaggio dell'austerity ma che sappia guardare con maggiore pragmatismo e flessibilità a ciò che serve per rimettere insieme un sistema oggi molto provato.

 

LE INTERVISTE DI PIETRO PANZARINO

 


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