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25 aprile 2024

Oderzo Motta

Tragedia di Salgareda, c'è un indagato per la morte di Shpejtim Gashi

Il Pubblico Ministero non ha ritenuto necessaria l’autopsia sulla salma dell’operaio morto alla 3B: rilasciato il nulla osta per il funerale in Kosovo. Venerdì cerimonia anche a Gorgo al Monticano

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Shpejtim Gashi

SALGAREDA / PONTE DI PIAVE - Non è più contro ignoti il fascicolo per omicidio colposo aperto dalla Procura della Repubblica di Treviso all’indomani dell’ennesima tragedia sul lavoro, la tredicesima dall’inizio dell’anno nella Marca, costata la vita lunedì mattina, alla “3B” di Salgareda, all’operaio esperto e specializzato, e capomacchina, Shpejtim Gashi (nella foto).

Il Pubblico Ministero di turno per ora titolare del fascicolo, la dott.ssa Anna Andreatta, alla luce delle carte dei primi rilievi effettuati dagli ispettori dello Spisal, anche come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati l’ingegner A. P., il responsabile delle Procedure di Sicurezza e Ambiente della grossa fabbrica che produce pannelli in legno per l’arredamento e che conta oltre 500 dipendenti.

Il Sostituto Procuratore non ha invece ritenuto necessario disporre l’esame autoptico sulla salma, che si trova nell’obitorio dell’ospedale di Oderzo, del quarantaquattrenne originario del Kosovo ma da tanti anni, quasi 25, in Italia con tutta la famiglia – risiedeva a Ponte di Piave –, e peraltro impiegato da quasi un ventennio alla “3B”, dove lavora anche il fratello Besim, che l’ha visto morire sotto i suoi occhi.

E’ apparso subito evidente, infatti, che Gashi è deceduto in conseguenza dei gravissimi traumi da schiacciamento, soprattutto al capo e al torace, causatigli dal braccio meccanico di un robot della catena di produzione, nel reparto dove avviene l’imballaggio dei pannelli: macchinario su cui si concentreranno le indagini.

Già nel pomeriggio di oggi, mercoledì 29 agosto, è dunque arrivato il nulla osta per i funerali, che saranno celebrati in Kosovo, nella città di Balince, dove risiede ancora l’anziana e ultranovantenne nonna di Shpejtim e dove si trovano in vacanza i suoi genitori, che abitano a Ponte di Piave assieme al figlio. L’operaio lascia nel dolore immenso anche la moglie Antigone, tre figli di 16, 13 e soli 2 anni, il fratello Besim e tre sorelle.

Prima di rimpatriare la salma nel proprio Paese di origine, tuttavia, su espresso desiderio dei suoi congiunti, si terrà una cerimonia anche in Italia, nella Casa Funeraria Zampieri di Gorgo al Monticano, per consentire anche ai colleghi di lavoro e ai tanti amici e conoscenti che aveva nel Trevigiano di dargli l’ultimo saluto: cerimonia fissata per venerdì 31 agosto, alle 14. Quindi, il feretro partirà subito per Balince, dove sabato inizierà il rito funebre.

Per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia, tutta la famiglia della vittima, attraverso il consulente personale Diego Tiso, si è affidata a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, che collaborerà da vicino con il legale dei familiari, l’Avv.ìocato Andrea Piccoli del Foro di Treviso.

Studio 3A si è già attivato per seguire il caso e le procedure di rimpatrio della salma e metterà subito a disposizione un proprio tecnico di parte nel caso, quanto mai probabile, che il Pubblico Ministero disponga nei prossimi giorni una perizia per ricostruire la dinamica e le cause dell’infortunio incaricando un proprio consulente tecnico.
 

 


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