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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

Traforo, i ricorrenti dopo la vittoria chiedono 221 mila euro di danni

Chiesti i danni per la reiterazione del vincolo espropriativo sui terreni: la giunta Tonon si difende

| Claudia Borsoi |

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Traforo, i ricorrenti dopo la vittoria chiedono 221 mila euro di danni

VITTORIO VENETO - Gli espropriandi del traforo di Santa Augusta chiedono i danni al comune di Vittorio Veneto e la giunta Tonon si difende.

 

I ricorrenti contro il traforo di Santa Augusta hanno formalizzato, già nei mesi scorsi alla Corte d’Appello di Venezia, la loro richiesta di indennizzo per la reiterazione del vincolo espropriativo sui loro terreni. Chiedono di ottenere il riconoscimento del danno patito perché i loro terreni, interessati dal tracciato dell’opera ma mai espropriati, sono rimasti “congelati” per dieci anni, dal 30 luglio 2004 al 24 febbraio 2014. Una reiterazione del vincolo espropriativo che ha generato un danno quantificato dai richiedenti in 221.717 euro, maggiorati dalla rivalutazione monetaria.

 

L’atto di citazione è stato notificato al comune di Vittorio Veneto lo scorso 31 luglio e in occasione della giunta del 20 novembre con voto unanime dei presenti – il sindaco Roberto Tonon, il vice sindaco Alessandro Turchetto e gli assessori Giovanni Napol e Antonella Uliana, mentre quando viene trattato il tema del traforo non votano per incompatibilità gli assessore Barbara De Nardi e Alessandro Mognol – il comune di Vittorio Veneto ha deciso di costituirsi in giudizio «per tutelare i propri interessi». Un atto dovuto il cui incarico è stato conferito agli avvocati Paola Costalonga e Barbara Colla dell’ufficio legale del comune avvalendosi, si legge nella delibera di giunta, «per l’attività di domiciliazione dell’Avvocatura civica presso il comune di Venezia» preventivando una spesa di 500 euro.

 

I terreni, per i quali viene chiesto l’indennizzo, sono una dozzina e misurano circa 15.800 metri quadrati: su questi terreni, che si trovano tra via del Carso e l’abitato di Borghel, il vincolo venne emesso per la prima volta nel 1995 e reiterato nel 2004. Il calcolo di quanto un terreno si sia deprezzato negli anni, per esser stato vincolato e quindi bloccato per altri usi, è stato calcolato dagli espropriati, supportati dai loro legali, in base a una delle poche leggi oggi disponibili, una legge regionale della Valle d’Aosta, chiedendo dai 4 ai 50 mila euro a proprietà in base alle dimensioni.

 


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