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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Traforo o non traforo, "la condotta s'ha da fare"

Stabilimento San Benedetto all'ex Italcementi? "Solo chiacchiere"

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VITTORIO VENETO - Saranno anche “voci da bar” come dice l’assessore all’ambiente ed ecologia Alessandro Mognol e “fantasie”, come dice l’ex sindaco di Vittorio ed ex presidente dell’Ato Giancarlo Scottà, comunque dell’ipotetico sfruttamento delle acque dell’acquedotto comunale per creare in una parte dell’ex Italcementi di S.Andrea un centro di mineralizzazione e di imbottigliamento di acque minerali da parte di un’azienda privata, se ne continua a parlare.

 

La voce è una voce persistente in città. Guardando il progetto definitivo del traforo di S.Augusta si nota con chiarezza uno svincolo che porta all’ex Italcementi. Perché è stato fatto? “Il progetto del 2005 prevedeva lo svincolo quando l’Italcementi era ancora aperto - spiega l’assessore Mognol - Nel progetto definitivo poteva certamente essere tolto, ma è rimasto, ma non per farvi una fabbrica d’acqua. E’ previsto invece che nella galleria del traforo venga posato un tubo dell’acquedotto del diametro di un metro e 20 centimetri per ampliare la portata dell’acqua. Da quello che so il tubo dovrebbe arrivare a Rindola e non all’Italcementi e poi proseguire verso la rotatoria dell’ex Victoria. Sullo svincolo e la fabbrica dell’acqua minerale sono voci da bar”.

 

Chi ne sa un po’ di più è l’ex sindaco Giancarlo Scottà, che è anche stato presidente dell’Ato Veneto Orientale (ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato). “Il progetto prevede che sotto l’asfalto della strada del traforo di S.Augusta venga posizionata una nuova condotta idrica in acciaio della portata di 1200 litri al secondo, che andrebbe a sostituire quella oggi in uso, di 500 litri al secondo, che è vetusta e che se esplodesse creerebbe un sacco di danni. Una parte di questa vecchia tubatura passa anche sotto il quartiere di Costa. Quando ero presidente dell’Ato avevo detto ai progettisti che si poteva prendere in considerazione la condotta idrica che parte da Nove in Val Lapisina e arriva a Treviso, facendo un accordo con Anas, in modo da poter avere più acqua a disposizione di tutti i Comuni, eliminando il pompaggio dell’acqua in pianura, avendo così un risparmio energetico. L’Ato mise a disposizione 2 milioni di euro per la realizzazione dell’opera. La condotta è ancora lì che aspetta. Comunque la nuova condotta verrà realizzata in ogni caso, traforo o non traforo ”.

 

E la fabbrica dell’acqua minerale all’ex Italcementi sfruttando tutta questa quantità di acqua? “Fantasie - replica Scottà - Non è vero. E’ la prima volta che sento una proposta di questo tipo. Figuriamoci se si fa una condotta per una cosa del genere”. L’azienda Acqua minerale San Benedetto di Scorzè afferma invece che “non è assolutamente coinvolta nel progetto”.

S.R.

 



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