Gli ingegneri Marcello Favalessa e Giustino Moro

VITTORIO VENETO - Le hanno contate tutte, le auto che, ogni mattina, transitano per Vittorio Veneto. Hanno capito da dove vengono, dove sono dirette, per poi delineare una stima della riduzione del traffico cittadino che la realizzazione del traforo di Sant’Augusta apporterebbe. Sono stati precisissimi, nel dare i numeri, gli ingegneri Giustino Moro e Marcello Favalessa, incaricati dal Comune di Vittorio Veneto di realizzare un’analisi dei flussi di traffico cittadini. Solo di una cosa non sono stati messi al corrente: che il progetto per il quale hanno raccolto i dati non vedrà mai la luce.

Moro e Favalessa non si sono limitati a contare i veicoli, ma hanno ipotizzato, con numeri, schemi e statistiche, come e quanto la variante ss 51 Alemagna ridurrebbe il traffico, prendendo in considerazione l’ipotesi del primo stralcio con l’uscita in via Virgilio, del primo stralcio con l’uscita il via Carso, e del primo e secondo stralcio con l’uscita nei pressi del’Ospedale. “Perché - la domanda è arrivata dal pubblico - avete fatto queste analisi in previsione di un progetto che, è una certezza, per legge non può essere realizzato?” Una domanda che ha colto di sorpresa gli ingegneri, che evidentemente non erano stati informati dal Comune della sentenza del Tar che proibisce all’Anas di disporre dei terreni sui quale l’opera, stando all’attuale progetto, dovrebbe essere realizzata. “Non lo sapevo”, è stata la risposta dell’ingegner Moro, che forse ci è pure rimasto male del fatto che lo avessero tenuto all'oscuro di una sentenza che annulla l’utilità delle sue analisi. “I dati raccolti - ha puntualizzato però il vicesindaco Alessandro Turchetto - sono utili in vista di questo o di progetti alternativi”.

I numeri sono stati resi noti ieri sera, in un incontro pubblico tenutosi presso il ridotto del teatro Da Ponte. Presenti, oltre al vice sindaco, il sindaco Roberto Tonon, l’assessore Giovanni Napol, e tantissimi cittadini che hanno riempito la sala. Ora sappiamo esattamente quante auto passano per Vittorio nell’ora di punta (dalle 7.30 alle 8.30), e in media quanti veicoli attraversano la città al giorno.

Con l’aiuto di 4 radar e 16 telecamere, gli ingegneri hanno rilevato che, nell’ora di punta, circolano a Vittorio Veneto 7000 veicoli, due terzi dei quali arrivano da fuori o sono diretti verso altri comuni. Stando al monitoraggio, i maggiori flussi di traffico arrivano da sud e da est. In un giorno, transitano per la città circa 120mila auto. 100 veicoli invece utilizzano il tratto autostradale Vittorio sud-Vittorio Nord, in entrambe le direzioni (probabilmente i camion, che sono obbligati). Lungo la strettoia di Serravalle, nell’ora di punta, scendono 829 veicoli, mentre 535 salgono verso Nord. All’anno, in città, ne transitano 4 milioni e 243mila.

Il traforo - secondo le stime degli ingegneri - farebbe arrivare in città 6 milioni di veicoli al giorno all'anno. Dimezzerebbe i tempi di percorrenza per chi arriva da Costa (ora, da via Forlanini a Sant’Andrea, nell’ora di punta, ci si impiega 10 minuti. Con la varinte ss 51 il tempo di percorrenza sarebbe di 4,8 minuti), e ridurrebbe di conseguenza l’inquinamento. Insomma, per Moro e Favalessa, stando ai dati e alle stime, la realizzazione del Traforo porterebbe in città solo vantaggi, in termini di risparmio di tempo, di riduzione dell’inquinamento e di attrattiva per i veicoli che, ora, optano per un altro percorso.

“Se gli avessi commissionato io l’incarico - è stato il commento a caldo di Anna Maria Da Re, del comitato No Traforo Anas-Sì alternative - avrebbero detto che il traforo è una schifezza”.