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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

Traforo di Sant'Augusta, i timori dei residenti: accessi "spariti" nel progetto, espropri e inquinamento

Il consiglio di quartiere di Serravalle Sant'Andrea presenterà e osservazioni in comune

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Traforo di Sant'Augusta, i timori dei residenti: accessi

Il progetto dell'uscita su via Carso

 

VITTORIO VENETO - C’è preoccupazione per il “nuovo” progetto di uscita del Traforo di Sant’Augusta, che prevede lo “sbocco” su via Carso.

 

Ieri sera il consiglio di quartiere di Serravalle-Sant’Andrea, presieduto da Alessandro Mognol, si è riunito in seduta straordinaria, proprio per discutere dei nuovi sviluppi e per raccogliere le osservazioni dei cittadini, che verranno presentate in Comune.

 

I timori dei residenti riguardano molti aspetti del Traforo, dall’inquinamento alla sicurezza, dagli espropri ai flussi di traffico. In primis i dubbi riguardano alcuni accessi ai terreni coinvolti dall’uscita su via Carso, che – nei disegni del nuovo progetto presentato da Anas – sono misteriosamente “spariti”.

 

E al centro dell’attenzione non ci sono solo i terreni, ma anche le abitazioni, vista la difficoltà che si avrebbe ad accedere ad almeno tre case che si trovano subito prima dell’ingresso nord-ovest della rotatoria.

 

Ci sono poi alcuni terreni che nei rendering vengono indicati come “da espropriare”, nonostante non interessino il tracciato della strada che dovrebbe essere realizzata.

 

Durante la serata è poi emerso il problema di una fantomatica pista ciclabile: “Dai disegni di progetto non è chiaro se sia prevista o meno un pista ciclabile a lato della careggiata tra le due rotatorie (Rindola-cimitero) – si legge in una nota del consiglio - Vista la tipologia di strada si ritiene non necessaria alcuna pista, in quanto non andrebbe a collegare alcun luogo sensibile ma solo ad immettersi nella galleria. E’ preferibile vietare la circolazione delle bici lungo tutta la nuova strada e quindi non realizzare alcuna pista ciclabile che implicherebbe, oltretutto, un maggiore esproprio di terreni”.

 

Il consiglio chiede se ANAS abbia valutato e confrontato tutte le ipotesi di varianti di uscita presentate in Comune ancora nell’ottobre 2015 (nella foto)

 

Il progetto prevede inoltre una fermata dell’autobus all’altezza del piccolo parcheggio che si trova in via Carso, e questo potrebbe creare altri inconvenienti: “Si evidenzia una palese situazione di pericolo in corrispondenza dell’incrocio tra il braccio sud-est della rotatoria e la corsia di uscita dell’autobus. Inoltre, se la corsia di accesso è preferenziale per gli autobus, come faranno le auto ad accedere al parcheggio?” chiede il consiglio.

 

E poi c’è la questione del traffico su una strada, quella di via Carso, “già oggi molto provata soprattutto negli orari di apertura e chiusura delle scuole che si affacciano su di essa”.

 

Traffico, smog e polvere: i cittadini, ieri sera, si sono chiesti se siano previsti degli indennizzi per tutte le abitazioni che subiranno gli effetti dell’inquinamento nel caso in cui il progetto venisse realizzato.

 

Se queste erano tematiche comunque già note ai cittadini coinvolti in prima persona dalla vicenda, negli ultimi tempi si è aggiunto un “dettaglio” nuovo e altrettanto preoccupante, ovvero la liquidazione coatta della ditta capofila che sta realizzando i lavori.

 


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Roberto Silvestrin

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