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Il tormentone delle donne

27-12-2012 - Montebelluna

Dino Tessariol | commenti

La fine del 2012 ci tormenta giornalmente coi bilanci della violenza sulle donne; ci mancava anche l'intervento di un prete, per scatenare un vero e proprio putiferio. Ognuno vuol dir la sua: chi dalla parte delle donne, chi contrario, chi indifferente. Mi unisco al gruppo per riportare quello che penso.
Premetto che non sono un prete, anche se cerco di essere cristiano, sono sposato con figli e, rispetto a questo argomento, mi considero della passata generazione, perché quasi sessantenne.
Credo che ogni manifestazione della nostra società rispecchi, in fondo, il comportamento di chi la compone e, non fa eccezzione certamente quello che quotidianamente succede nei rapporti tra l'uomo e la donna.
Perchè dico specchio dei tempi: bèh! basta passare qualche ora davanti alla tv, anche in pieno giorno o in prima serata, per vedere come viene trattata la donna, come viene esposto il suo corpo e proposta la sua sessualità. Poco scandalo, ormai, i costumi sono cambiati e nessuno ci bada più di trovarsi un seno in primo piano, o due che fanno l'amore a pieno schermo!
Ma siamo proprio sicuri che i tempi siano così cambiati, o sono diversi piuttosto i messaggi che ci arrivano da tutte le parti?.
Io sono convinto che l'essere umano, nel rapporto con l'altro sesso, non sia poi tanto cambiato, pur sulla spinta dei nuovi e più moderni costumi. Ma certamente si è creato un grosso divario comportamentale tra l'uomo e la donna.
L'uomo, abiti cure profumi e lifting a parte, è rimasto pressoché lo stesso negli ultimi cinquant'anni; l'unica novità è stato l'uso dell'automobile e l'avvento del computer e di internet.
La donna invece ho subito un cambiamento di mentalità, di pensiero e di comportamento davvero epocale; penso spesso a cosa direbbe mia nonna se potesse vederle le donne di oggi: certamente ne resterebbe stupita o, meglio, forse inorridita!. Certamente non è giusto paragonare la donna odierna a quella di cinquant'anni fa ma, a mio avviso i cambiamento sono stati troppo esagerati e mascheratamente imposti.
Non credo che leggere cosmopolitan, vestirsi sempre meno ed atteggiarsi all'autosufficienza, si sia rivelato un grande affare per le donne e soprattutto credo sia stata la travisazione delle loro vere doti, quali la fenninilità, l'intelligenza e la bellezza interiore, certamente peculiari del sesso femminile.
Ma a nessuna è mai venuto in mente di essere stata abilmente pilotata, indotta a comportamenti dettati dal più gretto interesse consumistico; vuoi che nessuna si sia sentita usata dalle mode, dalla "cosidetta" emancipazione o più semplicemente dai comandamenti del Dio denaro?
Credo che la più grande battaglia del giorno d'oggi sia quella di rimanere sè stessi, riuscire a non farsi condizionare, non prestarsi ai falsi specchietti per le allodole che brillano ad ogni dove, di privilegiare piuttosto i rapporti umani coi nostri simili; tanto più in tempi di recessione come questi dovremo renderci conto di quanto abbiamo bisogno l'uno dell'altro, perché è solo l'unione che fa la forza.
Allora forse anche l'uomo guarderà alla donna con animo diverso e la donna tornerà ad essere l'altra metà del cielo, finalmente azzurro e senza nuvole.



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