Tino Vettorello: uno chef al cinema

Lo chef delle Olimpiadi di Soči, firma per il 10° anno consecutivo i menu alla Mostra del Cinema di Venezia.

| Mauro Zardetto |

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Sono molti gli esempi di cinema che si occupa di tavola e cucina nello sviluppo delle proprie storie. Non possiamo non ricordare, parlando di cinema italiano, la mitica scena del ’mo te magno con Alberto Sordi davanti al piattone di pastasciutta in “Un americano a Roma” di Steno, così “Una vita difficile” di Risi (ricordiamo alla sceneggiatura il nostro grande Rodolfo Sonego) dove, ancora una volta, l’Albertone nazionale, nell’Italia del ’46, mette da parte i propri ideali repubblicani per gettarsi in un pantagruelico pasto “monarchico”.

Esempi d’autore ci portano alla “Grande Bouffe” di Marco Ferreri (anche qui ricordiamo un altro grande trevigiano adottivo, il mitico Bepo Maffioli, alla sceneggiatura/menu), dove il cibo e il mangiare ossessivo diventano metafora di una società decadente; a “Lunga vita alla signora” di Ermanno Olmi racconto di formazione che vede come protagonista uno studente di scuola alberghiera chiamato al servizio in un misterioso castello; a “La Cena” di Ettore Scola, addirittura ambientato all’interno di un ristorante con una sceneggiatura capace di indagare, fra una portata e l’altra, le mille pieghe dell’anima e delle debolezze umane. Per non parlare, nella scena internazionale, del cult movie “Soul Kitchen” di Fatih Akın o di “Ratatouille”, il capolavoro d’animazione della Pixar.

E’ più raro, invece, e per questo decisamente interessante, quando l’equazione s’inverte e avviene che sia il cinema, con le sue mille storie ed emozioni, ad ispirare uno chef, e non parliamo di un singolo piatto celebrativo, ma di un intero percorso creativo lungo ben 10 anni.

Chef Tino Vettorello è il regista di questo film dove le ricette sono le inquadrature, il menu la sceneggiatura e il vino… beh! il vino non può che essere una splendida partitura musicale.

Ma il gioco metaforico può continuare, come ben sa Tino, perché tutti quei particolari che fanno di ogni inquadratura cinematografica un vero e proprio “tableau vivant”, come il set luci, la scenografia, la scelta degli obiettivi, la messa in scena e i movimenti degli attori… sono tutti ingredienti di una composizione che dev’essere assolutamente perfetta. Ingredienti appunto. E in questo sta la maestria dello chef – regista Tino Vettorello, ossia il saper ben scegliere i propri ingredienti, bilanciandoli con armonia in originali ricette che, come fossero inquadrature cinematografiche, emozionano e raccontano.

 

Famoso ormai è il Rombo alla Clooney in laguna, piatto dedicato al famoso attore e composto da tranci di Rombo al Prosecco, Asparagi di mare (salicornia) ed emulsione di Lamponi e così scopriamo, conversando con lo chef, che saranno proprio i Frutti Rossi (lamponi, more, mirtilli, ribes e fragole) i protagonisti dei nuovi menu alla Mostra del Cinema Venezia74. Ci ricorda lo chef che i Frutti di Bosco devono essere sempre presenti nella nostra cucina per le loro molteplici proprietà salutari e antiossidanti, perchè ricchi di vitamine, polifenoli e di tutto ciò che ha a che fare con una “bellezza senza trucco” ...i frutti di bosco - conclude Tino - costituiscono un ideale connubio con il pesce e danno molta pulizia al palato, preparando la bocca alla portata successiva. Un consiglio molto interessante!

 

Dai boschi dolomitici agli orti del Cavallino, dove fra la terra e l’acqua della laguna vi è una lunga dissolvenza incrociata, passando per il suggestivo porto di Caorle, l’attenzione maniacale di Tino Vettorello per la scelta e il dosaggio degli ingredienti lo fa spaziare quest’anno da nord a sud portando in degustazione assolute prelibatezze come per il nuovo piatto, Rosso Venezia, un antipasto con Gamberi rossi di Sicilia su sasso del Piave, julienne di arancia, prato di zucchine, dove brilla la Cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti, presidio Slow Food pugliese di cui Tino è ambasciatore.

Menu come sceneggiature dunque per un film gastronomico "on the road” che lo chef Tino Vettorello ci invita a percorrere scendendo l’Adriatico, lungo le coste croate ricche di meraviglioso pescato, fino alla Puglia per scoprire anche l'uva da tavola dai nomi femminili come un cast d’attrici per un film neo-realista: Vittoria, Paliari, Luisa e Fiammetta, le nuove varietà d’uva senza semi.

La collaborazione con la trevigiana Pasta Zara e la scelta della nuova linea gourmet con selezione di semola di grano duro, trafilata al bronzo ad essicazione lenta, permetterà a Tino di spaziare anche nel fertile terreno della Dieta Mediterranea con un’estrema varietà di piatti leggeri, profumati e colorati, dedicati ai più giovani, perfetti per affrontare la frenetica vita della mostra, ma anche quella di tutti i giorni.

Dal 30 agosto al 9 settembre, Tino Vettorello lascerà le colline di Conegliano e le “sue” Grave del Piave per dirigere anche quest’anno il suo grande set, un ristorante “pop up” diffuso nei luoghi simbolo della Mostra del Cinema di Venezia, come la mitica Terrazza Biennale fronte mare, aperta al grande e curioso pubblico di cinefili che, fra un film e l’altro, non potranno che desiderare ancora un “lungo e persistente” viaggio nel gusto.

 

Info sul programma e prenotazioni

 

La foto n° 6 è di Massimiliano Ruggieri

 

 

 



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