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28 marzo 2024

Treviso

Teatro Comunale, è scontro tra Conte e Manildo

Sul web Conte attacca: "Non avete fatto nulla, con noi teatro salvo", Manildo risponde:"falso, avete avuto poco coraggio"

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Teatro Comunale, è scontro tra Conte e Manildo

Giovanni Manildo e Mario Conte

TREVISO - La questione del Teatro Comunale trascina con sé ancora polemiche.

Questa volta lo “scontro” attraverso i social è tra l’attuale sindaco Mario Conte e l’ex primo cittadino Giovanni Manildo. Ad iniziare è proprio Conte che l’atro giorno ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook relativo al Pd e alle sue critiche sulla scelta di far entrare il teatro Comunale nel circuito del Teatro Stabile del Veneto.

“Mi rammarico per la posizione assunta soprattutto dal Partito Democratico - scrive Conte - che per cinque anni non ha fatto nulla e ora pare mettersi di traverso preferendo un Teatro chiuso a uno attivo e con una programmazione di qualità. Quando siamo arrivati noi a Ca’ Sugana la situazione era chiara: si era a un passo dal baratro e, se non avessimo fatto niente, ora ci troveremmo non solo un Teatro chiuso. Noi invece riteniamo sia un bel risultato aver salvato tutti i posti di lavoro e garantito la programmazione”.

Il post ha scatenato la reazione dell’ex sindaco Manildo, oggi lontano dalla scena politica trevigiana, ma che questa volta ha voluto rispondere per le rime a Conte. “Il post di Facebook di oggi in cui Mario Conte dice che non abbiamo fatto nulla in cinque anni per il teatro mi infastidisce , perché non e’ vero” - scrive Manildo. “Nei cinque anni passati il Comune ha iniziato (prima non si faceva) a dare contributi al Teatro per oltre un centinaio di migliaia di euro l’anno, in modo che si potessero avere i contributi ministeriali per il Teatro di Tradizione, così si arrivava a quasi 500 mila euro l’anno per il Comunale , tutto di contributi pubblici , Comune e Ministero . Abbiamo siglato una convenzione per rendere il Teatro di più la casa di tutti potendo usufruire di alcune giornate gratuite ed alcune giornate a metà prezzo per l’utilizzo del Teatro, aprendolo così a vari enti e associazioni , accessibile a tutti. Poi, avviato questo percorso , abbiamo iniziato a discutere del cambiamento della convenzione tra Comune e Fondazione Cassamarca circa la concessione del Teatro. 
Abbiamo iniziato a parlare di costituire una nuova Fondazione per la gestione del teatro cercando di convincere qualche scettico sia tra l’apparato del Comune che di quello di Fondazione. Abbiamo iniziato a discutere di Fondazione di Partecipazione e di nuova governance del Teatro: l’idea di un teatro di tutti i cittadini piaceva molto anche a chi ora ha ruoli apicali nel nuovo corso di Fondazione. Abbiamo iniziato una strada, poi questo percorso e’ stato interrotto con le elezioni - continua Manildo - la nuova amministrazione ha scelto per gestire il Teatro , anche per omogeneità politica sempre rivendicata e qualificata come valore agiunto, la strada della Regione con Zaia e il Teatro Stabile con Beltotto. Una soluzione che per me non e’ la più coraggiosa e neppure la migliore, ma che ha permesso a Fondazione di liberarsi di quello che stava diventando un problema”.

“Mi dispiace - conclude - il mancato coraggio di un’idea diversa di governance di teatro, mi dispiace che non si sia minimamente approfondita la strada della Fondazione di Partecipazione, ma soprattutto mi dispiace che chi deve difendere ora una propria scelta non abbia sempre di meglio da fare e dire che chi c’era prima non ha fatto niente, anche quando sa che non e’ vero”.

 


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