TREVISO - La tassazione sui fabbricati delle piccole imprese tra il 2011 e il 2014, è stato di circa 4.9 miliardi di euro, con un incremento del 104.8% in tre anni.

Scendendo dal dato generale al particolare elaborato dall’osservatorio permanente della Cna, il capoluogo della Marca, si trova a metà classifica per quanto riguarda il peso delle tasse sui laboratori artigiani: per il triennio 2011-2014 è stato del 60%, passando da una media di 1.544 euro di Ici, ai 2.470 euro di Imu più Tasi del 2014, con un aumento pari a 926 euro (60%).

Ancora maggiore, secondo quanto conferma la Cna, anche l'incremento della tassazione sui negozi, che registrano un aumento del 63% dal 2011 al 2014. Si è passati dai 559 euro del 2011 ai 910 euro di quest’anno. Con questo esborso Treviso, per questa categoria, resta comunque tra i valori meno elevati su scala nazionale. In testa alla classifica troviamo la provincia di Firenze, prima con 5.607 euro e Vicenza ultima con 337 euro.

“Le imprese - spiega Giuliano Rosolen, direttore della Cna di Treviso - attendono una riduzione della tassazione, almeno tramite l'eliminazione dell'ingiustizia della deducibilità imparziale dell'Imu dal reddito d'impresa, ora limitata al 20% del tributo comunale dovuto. Si deve arrivare al più presto alla deducibilità del 100% dell'Imu dal reddito d’impresa e dal’Irap”. La dedurcibilità completa dell’Ima dal reddito d’impresa e dalla base imponibile Irap, potrebbe ridurre in modo automatico l’incidenza della tassazione erariale all’aumentare di quella comunale riequilibrando il Total Tax rate complessivo.