VEDELAGO - "Facciamo chiarezza". Lo annuncia senza mezzi termini il vicesindaco di Vedelago, Marco Perin in merito alla Tasi.

"Si tratta di un nuovo balzello che lo Stato ci impone. Come Giunta abbiamo deciso quindi di fare chiarezza sui tre punti centrali che verranno discussi a breve anche dal Consiglio Comunale: quanto si paga, quando si paga, come si paga. Punto primo: dove si paga l'Imu non si pagherà la Tasi; quindi niente Tasi per le attività produttive che già pagano l'8,4 per mille di Imu e che stanno soffrendo una crisi senza precedenti. Invece dove si applicherà la Tasi, cioè sulle abitazioni principali, addio Imu; la Tasi peserà sull’abitazione principale e relative pertinenze per il 2,85 per mille con una detrazione di 50 euro a figlio.

La buona notizia è che una famiglia media spenderà meno di quando pagava l'Imu; ed è questa la priorità di questa amministrazione: autare le famiglie con i figli. Ma non è tutto: la proposta sarà di sgravare le case date in comodato d'uso gratuito ai figli portando l'aliquota Imu dall'8,4 per mille al 5,6. Diverso il ragionamento sulle seconde case dove invece l'Imu persisterà a quota 8,4 per mille.

Quando si paga? Qui c'è l'aspetto più intricato: ieri si diceva Settembre, oggi Ottobre, di certo la prima rata per Vedelago non sarà a Giugno. Comunque sarà il Comune a farsi carico di comunicare le scadenze per tempo ai cittadini sopperendo alle incertezze dello Stato: a Settembre, massimo Ottobre, si ipotizza la prima rata, a Dicembre la seconda.

Infine come si paga: niente complessi calcoli matematici. Spediremo i dei bollettini a casa, solo per la Tasi, con i conti già fatti ed annotata la scadenza esatta. Tasse più burocrazia sono un pessimo mix: cosi facendo almeno cerchiamo di far risparmiare tempo ai cittadini.

Ma dove andranno questi soldi? Lo Stato ci dice che resteranno a Vedelago. Ma questo ovviamente a fronte di un preannunciato mancato  trasferimento statale pari a quasi 1,7 mln di euro (superiore a quanto realmente arriverà come nuovo gettito dalla Tasi). Quindi, gira gira, chi ci rimette siamo sempre noi".