Tasi, scontro tra Comune e Ater
Assessore Gazzola "Ci auguriamo che l'interpretazione dell'Ater sia corretta, altrimenti gli inquilini dovranno pagare una multa"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Ci auguriamo che l’interpretazione che l’Ater Treviso si è assunta la responsabilità di sostenere sia quella corretta: in caso contrario gli inquilini si ritroveranno con una spiacevole multa da pagare. L’Ater non ha competenze sui tributi locali, quindi invitiamo gli inquilini a chiedere le informazioni direttamente agli uffici comunali oppure ai centri di assistenza fiscale. L’azienda territoriale deve solo fornire agli inquilini, qualora non li conoscano, i dati catastali degli alloggi”. Lo dichiara l’assessore alle finanze, Alessandra Gazzola facendo chiarezza sugli adempimenti fiscali, dopo le informazioni diffuse dall'Ater, anche attraverso il proprio sito internet, che hanno contribuito, secondo l'assessore, a creare ulteriore confusione tra gli inquilini.
Stando all’attuale normativa, come chiarito dagli uffici comunali competenti, ai fini Tasi, per le case popolari non scatta l’equiparazione all’abitazione principale e neppure l’applicazione della detrazione di 200 euro. Per questi immobili, nel Comune di Treviso, la Tasi va pagata con l’aliquota del 2,5 per mille. Quindi gli inquilini delle case di proprietà Ater sono tenuti a versare, nella misura del 10% la tassa. Il restante 90% invece è a carico dell’azienda territoriale. “Va anche sottolineato - specifica - che se dal calcolo dell’imposta dovesse risultare una cifra inferiore ai 12 euro annui nulla va versato".
“In questi giorni per verificare la corretta interpretazione della norma - spiega l'assessore - abbiamo anche provveduto ad inviare un quesito al Mef, ad Anutel ed Anci e siamo in attesa di una risposta. Intanto però come amministratori abbiamo il compito di informare correttamente i cittadini sulla base delle norme attualmente in vigore”.