28/03/2024pioggia e schiarite

29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioviggine

28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Il Tar dà (in parte) ragione al comune per il vigneto di San Giacomo, la proprietà dovrà fare una convenzione

L’ordinanza è stata definita “legittima”, ma da come appreso il Comune non potrà far espiantare il vigneto prima della sentenza

| Claudia Borsoi |

immagine dell'autore

| Claudia Borsoi |

Il Tar dà (in parte) ragione al comune per il vigneto di San Giacomo, la proprietà dovrà fare una convenzione

VITTORIO VENETO – È approdato al Tar, il 12 giugno, il vigneto sorto a lato dell’asilo di San Giacomo di Veglia. E ieri, 13 giugno, è stata pubblicata l’ordinanza cautelare emessa dai giudici alla luce del ricorso mosso dalla Tenuta Agricola San Martino contro il Comune di Vittorio Veneto e contro gli atti – ordinanze, delibere di giunta e di consiglio comunale – prodotte negli ultimi mesi.

 

«È passato un principio importante, che dice che in area F un privato può fare i propri lavori senza però ledere i diritti della comunità - commenta il vicesindaco Gianluca Posocco -. Dall’altro, però, il giudice ha evidenziato come le modifiche apportata dal Comune di Vittorio Veneto al regolamento intercomunale di polizia rurale (ad esempio è stato introdotto l’obbligo del biologico per le colture in zone F ndr) doveva prima essere condiviso con gli altri Comuni della docg, come da regolamento stesso. Ora come giunta andremo ad affrontare nella prima seduta la questione e cercheremo di trovare una soluzione. E certamente chiederemo a breve un incontro con la proprietà, mentre il sindaco incontrerà i genitori mercoledì prossimo».

 

Entrando nel dettaglio dell’ordinanza cautelare, i giudici come prima cosa hanno rigettato la richiesta dell’Istituto Cesana Malanotti, che pure si è costituito in giudizio pur non essendo tra i destinatari del ricorso e questo perchè è il proprietario dell’immobile dell’asilo di via San Fermo, di dichiarare inammissibile il ricorso per omessa notificazione all’Istituto.

 

Quanto alla delibera di giunta 1/2019 “Corretto utilizzo del territorio”, in cui si dice che l’impianto di un vigneto in zona F può avvenire solo previo convenzionamento con il Comune, i giudici l’hanno ritenuta “immune dai denunciati vizi di incompetenza e violazione di legge”, “sicché non sembra incoerente subordinare l’utilizzo da parte del privato di tale area di interesse pubblico alla concertazione con l’amministrazione”. In linea anche il giudizio sull’ordinanza 79/2019 che obbliga il ripristino dello stato dei luoghi (espianto delle barbatelle dalla zona F) in assenza di convenzione con il Comune. L’ordinanza è stata definita “legittima”, ma da come appreso il Comune non potrà far espiantare il vigneto prima della sentenza.

 

In merito alle due delibere del consiglio comunale che hanno modificato il regolamento intercomunale di polizia rurale, le modifiche (“nelle zone di tipo F ai sensi del vigente strumento urbanistico comunale è vietato l’impianto di arboreti. È consentito esclusivamente l’impianto di arboreti previa sottoscrizione di convenzione con l’amministrazione comunale che ne disciplini la funzione di interesse generale per la collettività” e poi l’introduzione del metodo biologico certificato per tutti quei vigneti che, seppur piantati, al 29 marzo 2019 non erano stati ancora trattati) sono definite dai giudici “illegittime” perché la modifica del regolamento è avvenuta “unilateralmente, senza il previo concerto con gli altri 14 Comuni”.

 

Illegittima è poi l’ordinanza sindacale 66/2019 con cui il sindaco imponeva su tutto il vigneto di via San Fermo il metodo biologico.

 

La camera di consiglio ha quindi accolto la domanda cautelare limitatamente all’ordinanza sindacale 66/2019 e alle due delibere del consiglio comunale.

 

L’udienza è stata ora fissata per il 4 dicembre, con sentenza attesa per gennaio 2020.

 


| modificato il:

foto dell'autore

Claudia Borsoi

Leggi altre notizie di Vittorio Veneto
vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×