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16 aprile 2024

Vittorio Veneto

Talpa del caso De Bastiani, spunta un commento sospetto

Il responsabile potrebbe nascondersi dietro il commentatore di un nostro articolo

| Roberto Silvestrin |

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Talpa del caso De Bastiani, spunta un commento sospetto

VITTORIO VENETO - Importante sviluppo nella vicenda della fuga di notizie che ha visto coinvolto il consigliere comunale del Pd Alessandro De Bastiani. Ci potrebbe essere infatti un nuovo indizio per smascherare la talpa che aveva diffuso senza autorizzazione il verbale – diretto alla giunta – che era stato scritto dai vigili urbani dopo il “diverbio” avvenuto tra gli agenti e il consigliere.

 

Paradossalmente, il “passo falso” la talpa potrebbe averlo commesso 4 mesi prima dell’ultima fuga di notizie, commentando un articolo apparso proprio su Oggitreviso. La vicenda sulla quale la possibile talpa si è espressa riguarda la guida di Vittorio Veneto realizzata dal Touring Club Italiano, aspramente criticata dal Circolo vittoriese di ricerche storiche.

 

C’è una frase, nel commento, che potrebbe far pensare ad un coinvolgimento di tale “Emanuele” (questo il nome utilizzato per rilasciare la sua opinione in calce all’articolo) anche nel caso De Bastiani-Polizia locale. “Mi è giunta anche voce dai dipendenti del comune”: ecco la frase incriminata, che riguarda la richiesta di De Bastiani, “come consigliere comunale, di accedere agli atti della guida”.

 

Una voce che corrisponde al vero, visto che lo stesso consigliere ha confermato di aver chiesto la copia della fattura dei 27mila euro spesi dal Comune per la guida. La talpa del caso De Bastiani potrebbe essere quindi questo stesso “Emanuele”: il “commentatore” potrebbe essere una figura esterna agli uffici, una persona in grado di reperire questo tipo di informazioni, che sarebbe stata informata in seconda battuta anche sulla relazione della polizia locale, oltre che sulla vicenda della guida della città.

 

Il commento on-line potrebbe quindi offrire ulteriori elementi a chi sta cercando di fare chiarezza sulla vicenda. Se invece non risultasse vero che l’informazione circa la richiesta agli atti è venuta dai dipendenti comunali e se quindi questo fosse solo un espediente di copertura, tutto ciò potrebbe voler dire che tale “Emanuele” ha in qualche modo accesso diretto agli atti.

 

Questa seconda possibilità regge se si mantiene come ipotesi – chiaramente – che chi ha commentato l’articolo e chi ha diffuso l’altra notizia, 4 mesi dopo, siano la stessa persona. “Quello che risulta strano, ma potrebbe essere anche diffamatorio, è il fatto che un anonimo affermi di aver ricevuto questa informazione da dipendenti comunali – commenta il consigliere - Mi sembra impossibile questa divulgazione di informazioni incontrollata. Quando un consigliere eletto dai cittadini vuole acquisire informazioni deve procedere secondo un preciso iter previsto per l'accesso agli atti che gli vengono rilasciati esclusivamente per lo svolgimento del mandato elettivo. È preoccupante che ci siano invece altri percorsi di acquisizione di atti amministrativi che non contemplano l'identificazione di chi li riceve e li divulga".

 


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