PAESE - «Le critiche del consigliere Mardegan (ex sindaco prima di Pietrobon, ndr) sono inutili e speciose, guardi alla concretezza delle nostre azioni in un solo anno di lavoro.

Il Comune di Paese investirà in tre anni ben oltre 200 mila euro per il sociale. Queste non sono chiacchiere». Parola di Domenico Billeci vicesindaco di Paese e assessore alle Politiche sociali. Mardegan (Pd) aveva accusato il Comune rispetto ai tagli sul sociale e all’apertura del Punto Famiglia, definito uno “specchietto per le allodole”.

«Non c’è cittadino o immigrato a Paese che possa dire di non aver ricevuto il giusto aiuto in termini economici ma anche di ascolto. In controtendenza con molti altri Comuni della Marca trevigiana, Paese sta investendo sul sociale molto più di quanto fatto fino ad ora.

E la dimostrazione è proprio la nascita del nuovo Punto Famiglia, un investimento certamente economico – con un impegno di 100 mila euro in tre anni – ma soprattutto di qualità, in grado di avvicinare la gente all’Amministrazione comunale per qualunque esigenza, puntando su partecipazione e condivisione».

L’Amministrazione di Paese ha avviato poi i lavori della realizzazione della Commissione Pari Opportunità ed è nella prospettiva di realizzare in futuro lo Sportello Donna. Darà il via nel prossimo futuro al contributo per le famiglie numerose e sta procedendo, inoltre, a dar corso al progetto di lavoro per coloro che hanno perso la propria occupazione e possono usufruire delle misure messe in campo con gli ammortizzatori sociali.

Il vicesindaco puntualizza che è stata infine enormemente rivalutata la Consulta del Volontariato sociale. Il tutto con un impegni di spesa che in uno solo anno supera i 100 mila euro: 85 mila sono stati impegnati per le famiglie bisognose, 32 mila in più messe a bilancio in favore della scuola materna, 25 mila euro in favore del volontariato sociale, 50 mila in più, per un totale di 100 mila, andranno a sostegno di coloro che non riescono a sostenere un affitto, solo per citare alcuni capitoli di spesa. Insomma prima di fare demagogia, sarebbe necessario leggere i bilanci e, soprattutto, saperli leggere.