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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

T-RED SEQUESTRATI, ESULTANO I COMITATI E I MULTATI

Marcon: "non una vittoria ma un atto dovuto nei confronti dei cittadini"

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T-RED SEQUESTRATI, ESULTANO I COMITATI E I MULTATI

Vittorio Veneto - Alla notizia del sequestro dei T-Red esultano il Comitato Semaforipazzi di Vittorio Veneto e i Comitati per la difesa dei cittadini di Conegliano.

Giorgio Marcon, il consulente tecnico di Semaforipazzi, che da più di un anno appoggia gli automobilisti multati dai photored vittoriesi, non parla tanto di vittoria quanto di “atto dovuto” nei confronti del Comitato: “E’ una conferma che bisogna credere nella giustizia”.
 
Anche se la giunta comunale ha affermato di non temere il provvedimento, in quanto le responsabilità sono a carico della ditta produttrice, Marcon lancia un appello alle amministrazioni, perchè “blocchino questi impianti e i progetti, verifichino il loro corretto funzionamento e stabiliscano quanto deve durare il giallo. Solo usando l’intelligenza si possono trovare soluzioni per tutelare davvero la sicurezza e azzerare le contravvenzioni. Le soluzioni di comodo non valgono a nulla”.

Il Comune di Vittorio Veneto fa sapere, intanto, che restano validi i verbali di contravvenzione emessi a seguito di infrazioni rilevate con i T-red. "Essendo stati egolarmente previsti e posti in essere tutte le procedure e i controlli necessari alla tutela della legittimità delle sanzioni e dell’incolumità dell’utente della strada - comunica l'amministrazione  - non si ravvisano i presupposti per l’assunzione di qualsiasi determinazione da parte del Comune in conseguenza del provvedimento di sequestro notificato".

Per i Comitati per la difesa dei cittadini di Conegliano, che fin dall’inizio avevano espresso perplessità sul corretto funzionamento delle apparecchiature, il recente sequestro rappresenta una partita vinta. “Abbiamo la consapevolezza di aver puntato il dito proprio nella giusta direzione. Ciò conferma, inoltre, la correttezza dei ricorsi” si legge in una nota.

Il Comitato si dice esterrefatto per quanto riferito al Gazzettino dal Presidente del Consorzio di Polizia Municipale Piave Ivano Maset, il quale ha dichiarato che il Consorzio ha sempre agito nella trasparenza e che la legge sembra tutelare il reato anziché chi lo perseguita.

“Un pubblico amministratore dovrebbe essere il primo a vigilare sul corretto funzionamento delle apparecchiature e a garantire la trasparenza amministrativa - ribattono dal Comitato - Maset dovrebbe chiedere scusa ai cittadini e rinunciare ai ricorsi di appello. I responsabili di aver posto in essere un’attività amministrativa illegittima sono gli Enti Locali che prima di installare gli apparecchi dovevano essere in possesso del certificato di conformità”.

Cinzia Agrizzi

 


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