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28 marzo 2024

Treviso

Suicidi, l'appello di ConfAPRI alle istituzioni: «Fate presto»

Per la Confederazione l'Italia rischia una nuova tragedia greca

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Suicidi, l'appello di ConfAPRI alle istituzioni: «Fate presto»

TREVISO - La Marca Trevigiana piange un altro imprenditore suicida. Stefano Busato, 47 anni, sposato e padre di due figli, titolare della Ebla di Quinto di Treviso, si è tolto la vita nella sua azienda. Affari che andavano male, la crisi che incombeva: il 47enne ha visto nel gesto estremo del suicidio l’unica soluzione.

 

Busato è solo l’ultimo di decine e decine di imprenditori che negli ultimi mesi, in quello che era un tempo il ricco Nord-Est, si sono tolti la vita. Un gesto che rivela come la sofferenza sia tanta e ConfAPRI vuole dare voce a questo disagio, rabbia, dissenso per un sistema che non va.

 

«La tragedia potrebbe esplodere in rabbia non solo contro se stessi, ma anche contro la politica, il sistema politico e amministrativo – avverte Massimo Colomban, presidente di ConfAPRI -. Le imprese stanno chiudendo al ritmo di una al minuto, calcolando le ore lavorative, ben 100 mila all’anno e il ritmo di collassi e tragedie sta aumentando».

 

Una crisi di cui, però, la politica non sembra nemmeno accorgersi. «La politica vive in un’altro pianeta, trastullandosi con le loro discussioni infinite ed inconcludenti. I media non parlano delle tragedie, non vogliono che se ne parli o ti tolgono la parola – afferma Colomban -. Lo spazio nei media riservato alle imprese e alle loro richieste alle istituzioni è molto spesso negato, o relegato a piccoli interventi, sebbene provvedano al 95% delle risorse del Paese. La tragedia delle imprese e dei loro collaboratori che perdono il lavoro sembra che non importi a molti».

 

Proprio per ridare ruolo e dignità alle imprese e ai lavoratori è nata, nei mesi scorsi, ConfAPRI. Tra gli obiettivi della Confederazione far capire alla casta che ci ha governato e che ci governa che, fino ad oggi, ha pensato solo ai propri privilegi e, spesso, alle proprie tasche, anche rubando o dandosi emolumenti assurdi e anacronistici. «Vogliamo che questa dissennata politica che succhia il sangue alle imprese, ai lavoratori ed ai nostri figli giunga a capolino» afferma Colomban. ConfAPRI, che cresce a centinaia di adesioni ogni giorno, ha trovato come unici interlocutori, capaci di soffermarsi sui problemi di imprenditori, lavoratori e giovani, il Movimento 5 Stelle con il quale ha avviato un dialogo e un confronto.

 


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