Suem 118: 12mila persone soccorse e salvate dall'alto
L'Elisoccorso a Treviso celebra 20anni di servizio
| Isabella Loschi |
TREVISO - Il Suem 118 di Treviso celebra 20 anni di servizio. Dal 1994 ad oggi più di 12 mila persone sono state soccorse e salvate con l’ausilio dell’elicottero. Un cammino fatto preparazione con equipaggi e tecnologie sempre più efficienti per abbattere i tempi dell’intervento d’emergenza. Dai 20 minuti dei primi soccorsi ai 15 attuali.
“Ogni volta che un elicottero giallo si alza, spesso con manovre da meeting dell’aria, significa che uomini e donne preparati e coraggiosi stanno andando a tentare di salvare una vita, e spessissimo ci riescono. Questo, al Suem 118 di Treviso, è successo 12 mila volte. Sono 12 mila candeline accese sulla torta di un compleanno che ogni persona, trevigiana e veneta, dovrebbe festeggiare con orgoglio e riconoscenza. Io di sicuro, prima come cittadino e poi come Presidente della Regione”. Con queste parole, il presidente del Veneto Luca Zaia, rivolge i suoi auguri ai sanitari del Suem 118 di Treviso, a tutti i componenti degli equipaggi, medici, infermieri, piloti, in occasione del ventennale del servizio a Treviso.
Gli interventi si concentrano maggiormente tra le spiagge e le montagne a seconda della stagione. Un media estiva di due interventi al giorno per la spiaggia. Le cause principali infarto e annegamento, spiega il direttore del Suem Paolo Rosi. In pianura, invece, la maggior parte dei soccorsi riguarda gli incidenti domestici, stradali e sul lavoro. “Paolo Rosi e i suoi – aggiunge Zaia – sono uno dei fiori all’occhiello dell’organizzazione sanitaria veneta, nell’ambito della quale l’urgenza-emergenza ha avuto e avrà un ruolo fondamentale. Lo ha oggi, e lo avrà domani più che mai con il nuovo Piano Sociosanitario Veneto – prosegue il Governatore – perché il nostro sistema sanitario è sì caratterizzato da eccellenza diffusa, ma anche dalla scelta precisa di portare ogni malato dove può essere curato al meglio per la sua patologia, a prescindere da dove si trovi la struttura sanitaria. Tutto ciò non sarebbe possibile senza le migliaia di missioni di questi angeli, che non si limitano mai a ‘raccogliere’ il malato, ma sono anche i primi a intervenire sul posto con gli strumenti più moderni e con tutta la loro sapienza medica, che spesso tengono acceso un filo di vita da prendere per i capelli”.
“Per il Suem 118 – conclude Zaia – non ci sono solo il ringraziamento e la riconoscenza, ma anche la garanzia che la Regione investirà sempre tutto il possibile su questa eccellenza che l’Italia ci invidia”.