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25 aprile 2024

Treviso

Studente pestato e rapinato da quattro bulli per 7 euro

Individuato e denunciato uno dei componenti del gruppetto di magrebini

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

Studente pestato e rapinato da quattro bulli per 7 euro

TREVISO – L’hanno visto arrivare ed uno dei quattro componenti della banda di giovanissimi magrebini ha avvicinato lo studente trevigiano di 16 anni: «Dacci quello che hai in tasca».

Il ragazzo ha rifiutato, pochi istanti dopo è stato scaraventato a terra e colpito ripetutamente con calci e pugni.

Mentre in tre lo pestavano, anche con calci in faccia, uno apriva lo zaino, tirava fuori il portafogli e prendeva i 7 euro che c’erano all’interno, oltre ad una tessera per un negozio di videogiochi.

Una rapina in piena regola, seppur per una somma irrisoria. I quattro magrebini si sono allontanati solo dopo l’intervento di un autista dell’Acct, il quale si è messo a gridare che avrebbe chiamato la polizia.

Lo studente è finito all’ospedale per via delle ferite in varie parti del corpo.

 

I fatti si sono verificati qualche settimana fa davanti al McDonald’s a ponte San Martino, nei pressi della stazione delle corriere. Del caso si è occupata la squadra mobile della Questura di Treviso, che ora è riuscita ad identificare uno dei quattro aggressori, grazie al riconoscimento fotografico.

Si tratta di un marocchino di 16 anni, residente a Vedelago. È stato denunciato alla Procura minorile per rapina. Sono in corso indagini per risalire agli altri responsabili. Dall’inizio dell’anno si tratta del quinto episodio di violenza in cui sono coinvolti ragazzi extracomunitari in quel punto della città che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

 

«Sono perlopiù ragazzi stranieri, in particolare nordafricani, che non studiano e aggrediscono i coetanei fondamentalmente per denaro – afferma il dirigente della squadra mobile, Enrico Biasutti (in foto) – È un fenomeno preoccupante, che può degenerare in episodi come questo, se non peggio.

 Stiamo cercando di tenere sotto controllo la situazione».

 


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Matteo Ceron

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