La differenza fra l’andamento di quest’anno e quello dell’anno scorso è immediata. Confrontando i decessi in autostrada, da gennaio a giugno di quest’anno ci sono stati 6 decessi, tutti sulla A4, mentre nell’intero 2006 furono 6, di cui uno solo sulla A4. E confrontando il numero di deceduti per mezzo utilizzato si vede che nel primo semestre 2007 i deceduti su mezzi a due ruote sono stati 25, nello stesso periodo del 2006 furono solamente 4 (e 21 nell’intero anno). Si registra un aumento soprattutto dei morti sulle due ruote, probabilmente in virtù delle condizioni climatiche favorevoli che hanno incentivato l’uso di questi mezzi. Dall’analisi delle responsabilità si rileva che i conducenti dei mezzi a due ruote hanno causato 16 incidenti mortali, nei quali sono rimasti vittime loro stessi in 15 casi, e ne sono deceduti altri 9 perché coinvolti in incidenti causati da altri. Questo a conferma della pericolosità del mezzo a due ruote, in conseguenza della scarsa protezione del conducente in caso di incidente. I soli motocicli costituiscono l’8% del parco veicolare circolante e il 15% dei casi di decessi stradali, nonostante una percorrenza chilometrica media annua molto inferiore a quella dei mezzi a quattro ruote. Rimangono sostanzialmente invariate le quote di giovani sotto i 30 anni vittime di incidenti. Per quanto riguarda invece la responsabilità di chi causa l’incidente mortale, per un ragazzo di età fra i 19 e i 24 anni, è quadrupla la possibilità di causare un incidente mortale. Si rileva infine l’alta pericolosità delle strade Statali (6,84 morti ogni 100 km) e delle Autostrade (6,98 morti ogni 100 km), in particolare nell’ultimo periodo che ha causato l’aumento dei decessi.