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24 aprile 2024

Treviso

Strage di Dacca: lavoratrice sopravvissuta a Treviso per protestare contro Benetton

Un anno dopo il crollo del palazzo-laboratorio Rana Palza, petizione per chiedere risarcimento alle vittime

| Isabella Loschi |

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Strage di Dacca: lavoratrice sopravvissuta a Treviso per protestare contro Benetton

TREVISO - Il 24 aprile 2013, 1138 operai tessili perdevano la vita nel crollo del Rana Plaza di Dhaka, In Bangladesh. Il palazzo-laboratorio che ospitava cinque aziende tessili tra cui Benetton.

 

Il 3 aprile, in occasione dell'anniversario della tragedia, una lavoratrice sopravvissuta al crollo del mega palazzo sarà a Treviso e si fermerà davanti al megastore dell’azienda di Ponzano, in piazza Indipendenza, per sensibilizzare i cittadini in merito alla richiesta di un risarcimento simbolico, da parte delle multinazionali coinvolte, alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti. L’iniziativa è stata organizzata da Ya Basta Treviso, e sostenuta dal Collettivo Ztl, che ha aderito alla campagna Pay Up promossa dalla Ong Abiti Puliti, del Rana Plaza Worker Tour.

 

Intanto sul sito dell’Internationa labor right forum è partita una petizione, che chiede ai Benetton di contribuire con 5 milioni di dollari al fondo per risarcire le vittime della tragedia. La richiesta “Le azioni di Benetton dimostrano che l’azienda non tiene assolutamente in considerazione le vite dei lavoratori e delle lavoratrici che producono i suoi indumenti – recita parte del testo della petizione - A un anno di distanza dalla tragedia del Rana Plaza, Benetton non ha ancora versato un centesimo nel Rana Plaza Trust Fund, il fondo che sta raccogliendo i contributi per risarcire i feriti e i familiari delle vittime”. “Siamo fiduciosi che i promotori dell’Accordo sulla sicurezza inseriranno queste fabbriche nella lista di quelle da ispezionare. Ma Benetton deve cambiare strada. Manda un messaggio a Benetton per ricordargli che la vita dei lavoratori vale e per chiedergli di versare immediatamente 5 milioni di dollari nel Rana Plaza Donors Trust Fund”.

 

“Quanto è successo è una tragedia immane per la quale tutti noi siamo “scossi” e che ci ha spinti da subito a operare per aiutare le vittime e fare in modo che non si ripetono disastri del genere – si legge in una nota dell’amministratore delegato di Benetton Group, Biagio Chiarolanza - .Da sempre ci impegniamo per fare il massimo perché siano rispettati tutti i più importanti diritti ovunque operiamo, anche se a volta dobbiamo combattere con realtà locali complesse”. “Quanto al sostegno alle vittime del crollo ci siamo mossi immediatamente al fianco di Brac, la più importante Ong al mondo nata in Bangladesh, destinando risorse perché chi aveva tragicamente perso braccia, gambe e mani potesse essere curato. Abbiamo attivato, sempre con Brac, un programma di iniziative di sostegno per un totale di 360 vittime e le loro famiglie”.

 


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