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19 marzo 2024

Oderzo Motta

Stefanel, rosso di quasi 21 milioni, chiesto il concordato

Il board che ha approvato i conti al 30 settembre ha inoltre approvato le linee guida del progetto di riorganizzazione

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la Stefanel di Ponte di Piave

PONTE DI PIAVE - Il cda di Stefanel ha valutato e deliberato, al fine di ottenere gli effetti protettivi del patrimonio della società, di presentare entro la giornata di domani domanda di ammissione al concordato preventivo 'in bianco' o con 'riserva'.

Il consiglio che ha approvato i conti al 30 settembre, da cui emerge una perdita di 20,9 milioni, ha inoltre approvato le linee guida del progetto di riorganizzazione.

L'obiettivo è allineare il modello di business ai cambiamenti in atto nel settore.

Il progetto sarà sostenuto, tra le altre cose, dai proventi della valorizzazione di alcuni beni vendibili del gruppo, anche attraverso eventuali accordi di licenza del marchio Stefanel per l'area asiatica - per i quali è stato conferito un mandato a Mediobanca per individuare potenziali soggetti interessati -, oltreché dai proventi derivanti dalla cessione di key money (buoniuscita) di punti vendita.

L'assemblea, già fissata per il 15 gennaio, si terrà anche in sede straordinaria per abbattere il capitale per perdite e per ricostituirlo.

Le linee guida del progetto di riorganizzazione, dotate di una forte discontinuità con il passato, prevedono in particolare il ridisegno della collezione, a partire dall'autunno inverno 2019, effettuata anche con il supporto della società Brave New World.

Ma anche l'introduzione di un modello di distribuzione 'omnichannel' (in diversi canali di marketing) con sviluppo di un sistema distributivo incentrato su quattro canali integrati tra loro, con un significativo aumento del livello di servizio e di raggiungibilità del marchio.

L'azienda veneta che richiederà l'utilizzo di ammortizzatori sociali, punta poi alla razionalizzazione dello 'shop network' tramite chiusure di alcuni negozi non profittevoli, sia in Italia che all'estero e la ricollocazione dei negozi non in linea con il nuovo modello di negozio di prossimità, poiché troppo grandi o in location non adeguate. Infine, nel piano, è prevista la riorganizzazione dei costi fissi in Italia e nelle società estere del gruppo, per ridurre in modo molto significativo il punto di pareggio della società.
 

 


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