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16 aprile 2024

Nord-Est

E' stato il maggio più freddo degli ultimi 27 anni in Veneto. Record anche per la piovosità

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E' stato il maggio più freddo degli ultimi 27 anni in Veneto. Record anche per la piovosità

Un maggio che sembra novembre, e i dati delle centraline meteo non smentiscono. Anzi. E' stato il mese di maggio più freddo degli ultimi 27 anni in regione, secondo le elaborazioni statistiche dell'Arpav. Lo scarto delle temperature medie mensili rispetto alla media ha raggiunto in molte zone valori intorno ai -4 gradi, che rendono ne fanno appunto il maggio più freddo in assoluto degli ultimi 27 anni, scalzando il precedente record che apparteneva al maggio 2004.

 

Anche per minime e massime giornaliere assolute, spiega l'Arpav, sono stati in molti casi battuti i record di freddo per questo mese, in particolare per le minime in montagna a inizio mese e per le massime su tutta la regione. Non solo per l'aspetto termico l'ultimo mese della primavera meteorologica è stato anomalo.

 

E' stato record anche per la piovosità. La frequente discesa di correnti fredde di origine polare-artica - osservano gli esperti del centro meteo regionale - hanno infatti determinato una anomala sequenza di perturbazioni che hanno interessato la regione con diversi episodi di maltempo caratterizzati da precipitazioni diffuse e abbondanti, talvolta intense con forti temporali e grandine e spesso accompagnate da sensibile calo termico che, specie a inizio mese, hanno riportato la neve in montagna a quote relativamente basse.

 

L'analisi dei dati di precipitazione complessiva registrata nel mese evidenzia come sull'intero territorio sia caduta una quantità di pioggia più che doppia rispetto alla media (riferita al periodo 1994-2018) raggiungendo un valore molto prossimo al precedente record di piovosità massima del maggio 2013.

 

ella maggior parte dei bacini principali della regione i totali pluviometrici rappresentano i massimi della serie relativa agli ultimi 25 anni, sola eccezione per alcuni bacini (parte regionale) come il Brenta, l'Adige, il Po e il Piave in cui gli apporti del maggio di quest'anno si classificano al secondo posto dopo il maggio 2013.

Considerando poi che c'era stato un aprile altrettanto piovoso e record della serie per la maggior parte della regione, l'anomalia della primavera 2019, iniziata con una prima fase a marzo invece piuttosto asciutta e calda, si fa ancora più evidente.

 



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