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19 aprile 2024

Italia

Slot nei bar: arrivano i disincentivi

In attesa di una legge nazionale

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ROMA - Dopo la campagna mediatica condotta la scorsa primavera dalla trasmissione Le Iene, sono sempre di più le amministrazioni locali che spingono per iniziative volte a disincentivare il proliferare delle slot machine nei bar e nelle sale giochi. L’ultima iniziativa arriva dalla Provincia Autonoma di Trento, il cui consigliere Giorgio Lunelli ha ottenuto dal Consiglio Provinciale di Trento l’approvazione di un suo emendamento nella legge finanziaria, che permetterebbe di applicare il massimo dell’Irap agli esercizi commerciali che ospitano le slot.

Insomma, per contrastare il gioco patologico nella Provincia di Trento si è pensato di passare a veri e propri disincentivi per tutti quei locali che ospitano le slot machine. A partire dal 2014 quindi per i locali trentini che ospitano le slot potrebbe arrivare un salasso, con l’Irap che dovrebbe salire al 4,86%. E ci sono già le polemiche da parte dei commercianti che si vedono in questo modo penalizzati, ma l’altro lato della medaglia è che le “città casinò” portano conseguenze sociali che abbiamo visto anche in Provincia di Treviso: come abbiamo riportato pochi giorni fa, un imprenditore di Oderzo aveva svuotato le casse della sua azienda per giocarsi tutto nelle sale slot.

Le amministrazioni locali fanno insomma quello che possono: proprio in questi giorni a Firenze si sta discutendo la possibilità di creare un marchio per i locali “no slot” ed un meccanismo di incentivi o disincentivi fiscali per arginare il fenomeno slot. Il tutto, in attesa di una legge nazionale che finalmente regoli davvero il fenomeno, come già sta avvenendo nei siti di casinò online autorizzati AAMS. Se si pensa che la rete sia infatti come il selvaggio West, in questo ambito ci si sbaglia di grosso: per giocare online occorre infatti fornire codice fiscale, carta di identità e il proprio profilo viene poi trasmesso all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

In questo modo lo Stato sa chi gioca ed il giocatore, quando lo ritenesse opportuno, può decidere di far bloccare in maniera permanente il proprio codice fiscale, per impedire a sé stesso l’accesso ai giochi. Questa forma di controllo e di potersi auto escludere dal gioco dovrebbe essere estesa anche alle slot di bar e sale gioco, dove invece si può giocare in forma anonima e circolano liberamente i contanti. Le sale da gioco online sono un fenomeno recente: sono state legalizzate nel luglio 2011 e proprio per questo hanno potuto beneficiare di una legge aggiornata, al passo con i tempi. Al punto che viene presa come esempio anche altri paesi europei. Insomma, una (buona) legge già c’è, per arginare e controllare il fenomeno a livello nazionale basterebbe farla valere non solo online, ma anche nei locali delle nostre città.

 


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