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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

SINTETICA? NO, MEGLIO NATURALE (LA PROTESI)

I chirurghi vittoriesi Agresta e Bedin fanno scuola in Europa

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SINTETICA? NO, MEGLIO NATURALE (LA PROTESI)

Vittorio Veneto - La scoperta è piccola (nelle dimensioni), ma grande nelle conseguenze che ha (e potrebbe avere), oltre che nell'apprezzamento suscitato nella comunità scientifica e medica.

La scoperta riguarda l'impiego di protesi piccolissime, realizzate con materiale biologico e non sintetico, per sigillare dei buchi erniari. A sperimentare in Europa queste protesi sinora è stato un chirurgo vittoriese, Ferdinando Agresta, che - unico in tutto il vecchio continente (in America un ricercatore ha fatto un'esperienza analoga, ma non identica) - ha provato le protesi naturali su alcuni pazienti con risultati talmente buoni da essere chiamato a parlare della sua esperienza alla Royal  College of Surgeons di Edinburgh.

Dottor Agresta, che cosa sono le protesi bologiche? Oggi in tutti i tipi di ernia (quella inguinale,  quella jatale, suddominale e così via) si utilizzano protesi per rinforzare/sostituire il tessuto o per chiudere  il "buco erniario". Le protesi usate finora sono sintetiche e, per quanto durature, hanno lo svantaggio di lasciare una cicatrice. Le cosiddette protesi bilogiche, che noi già conosciamo perché usate su terreno infetto (resistono alle infezioni rispetto a quelle sintetiche) funzionano invece come una sorta di impalcatura. Fanno sì che sia il corpo a ricostruire ciò che manca. E' davvero un grande progresso questo.

Quando ha fatto questa scoperta? La mia professione di chirurgo mi ha portato a interessarmi sopratutto di laparoscopia (la chirurgia mini-invasiva) che ho applicato alle ernie inguinali con buoni risultati. Ho provato questo tipo di protesi in 20 casi, con successo clinico e scientifico.

Quanti hanno fatto quest'esperienza? Sono stato l'unico  in Europa, anche perchè ho trovato il modo di fissare queste protesi con un altro materiale biologico, la colla di fibrina. Il tutto è stato già pubblicato sulla rivista internazionale Hernia e, visto l'interesse del tema, i colleghi di Edimburgo mi hanno chiesto di parlare di questa esperienza tenendo una "lecture".

Il dottor Agresta, insieme al primario della divisione di Chirurgia dell'ospedale di Vittorio Veneto, Natalino Bedin, faparte di uno studio europeo che ha come obiettivo specifico quello di valutare le protesi naturali e di paragonarle a quelle sintetiche nei difetti di parete, sia con approcio laparoscopico che laparotomico.

Emanuela Da Ros

 


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