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16 aprile 2024

Vittorio Veneto

Il sindaco e la (sua) delibera discordano, sul futuro della biblioteca

Per Tonon saranno spostati solo i giornali. Ma la delibera parla di aule studio e parte contemporanea

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Il sindaco e la (sua) delibera discordano, sul futuro della biblioteca

Da sinistra le sedi dell'attuale biblioteca e della papabile futura polis-teca

VITTORIO VENETO - “Nessuno ha parlato di trasferimento della biblioteca di Ceneda”. Il sindaco Roberto Tonon sembrava non essere al corrente della delibera dal lui stesso firmata quando, ieri, ha incontrato i residenti di Ceneda insieme a tutta la giunta. Alla domanda di un cittadino “La biblioteca sarà trasferita in centro?”, Tonon ha risposto che non si è mai parlato di spostare la biblioteca ma si è solo ipotizzato un eventuale trasferimento della parte contemporanea di questa. Che - secondo Tonon - consiste nell’emeroteca.

 

La biblioteca di Ceneda è inserita nell’ottocentesco complesso Papadopoli, attorniata dal verde. E’ un luogo di studio, incontro, consultazione. Un posto che i ragazzi amano, frequentano e vorrebbero fosse mantenuto. L’idea lanciata dall’Amministrazione di creare una polis-teca in centro città, una biblioteca molto in che avrebbe preso casa in una fatiscente struttura anni sessanta, l’ex scuola media Cosmo che anni fa era stata dichiarata inagibile, ha suscitato dubbi e paure negli attuali frequentatori del Papadopoli: dovremo rinunciare al nostro luogo si studio?

 

La delibera di giunta, pubblicata sul sito del comune e quindi accessibile a tutti i cittadini, ha messo nero su bianco le "idee" e scosso di conseguenza i ragazzi: nel verbale si parla infatti di “trasferimento della parte contemporanea della biblioteca e della sale studio in altra sede”.

Dobbiamo prendere la delibera alla lettera? Per Tonon dobbiamo più che altro interpretarla. Stando al sindaco, infatti, con “parte contemporanea” non si intende l’insieme delle pubblicazioni inerenti l’età contemporanea (quella che va dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri), ma la raccolta di giornali. Anche per quanto riguarda il trasferimento delle aule studio “in altra sede” la delibera va interpretata. Il termine trasferimento in questo caso non significa - come saremo portati a pensare consultando un dizionario - “spostare da un luogo a un altro” bensì “ampliare”.

 

“Il progetto della giunta è quello di ampliare un servizio esistente e comunque - ha tagliato corto il sindaco - finché non ci sono finanziamenti purtroppo resta tutto così com’è”. Anche la delibera, pare, purtroppo resterà così com’è. Nonostante le parole scritte facciano a pugni con quelle pronunciate. Certo, come ha ammesso Tonon, “nemmeno la giunta è esente dal commettere errori” , ma noi continuiamo a preoccuparci. Perché verba volant, scripta manent.

 


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Stefania De Bastiani

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