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19 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

"IL SINDACO DEMOLISCA QUEI RUSTICI"

A Refrontolo due rustici sarebbero stati costruiti in aree boschive vincolate dalla legge

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Refrontolo - Il sindaco di Refrontolo MariaGrazia Morgan è stata diffidata a revocare i permessi di costruire due "annessi rustici" nei boschi tutelati di Refrontolo. 

La Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC), in persona del presidente nazionale Carlo Consiglio, ha notificato al sindaco di Refrontolo una diffida formale affinché vengano revocati due permessi a costruire di altrettanti annessi rustici.

“Sono opere in cemento armato autorizzate in mezzo al bosco per attività di apicoltura e di raccolta di nespole dove non esistono né api né nespole! " denuncia la LAC.

"Fermiamo questi trucchetti per raggirare la legge -  è l'appello lanciato dagli ambientalisti - utili solo alla speculazione edilizia e cementificazione di queste aree collinari tutelate dai beni ambientali.”

Nella diffida della LAC notificata a MariaGrazia Morgan si può leggere che i permessi di costruire “sono stati emessi su presupposti di fatto completamente inesistenti in quanto nelle zone oggetto di tali permessi non vi sono mai stati spiazzi dove costruire o fabbricati preesistenti o coltivazioni a vigneto o altre attività agricole”.

I permessi di costruire oggetto della diffida sono stati  impugnati davanti al TAR del Veneto: il primo dall’associazione A.D.A.A. (Associazione per la Difesa di Animali ed Ambiente) dal Signor Loppert Max Jeremy e dalla signora Aarons Delayne in Loppert, entrambi londinesi ma residenti in via Molinetto a Refrontolo, il secondo è stato impugnato dalla LAC.

Entrambi gli "scempi ambiantali" sorgono in via Molinetto,  in un'area è tutelata dal vincolo paesaggistico e idrogeologico, dove pascolano caprioli e altri animali  selvatici.

Per raggiungere uno dei due annessi rustici "incriminati", una stretta strada carraia è stata allargata, inghiaiata, dotata di tombini per acqua e luce con taglio ed estirpazione di decine di alberi. L’autorizzazione  a costruire riguarda un annesso rustico per l’attività di un'azienda agricola ma i beneficiari dell’autorizzazione non svolgono attività agricola e anzi l'edificio, di due piani, è attualmente in vendita presso un'agenzia immobiliare locale.

Per quanto riguarda l'altro rustico oggetto di polemiche, i ricorrenti contro il permesso a costruire sono in possesso di un’attestazione di una precedente proprietaria  del terreno che conferma che l'area oggetto di cementificazione non era mai stata destinata a vigneto ma era sempre stata destinata a bosco misto.

 

Se in seguito alla diffida, la LAC non otterrà risposta potrebbe rivolgersi non solo alla giustizia amministrativa (TAR del Veneto) ma anche a quella penale.

“Spero che il sindaco di uno dei comuni più belli della Marca – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della Lega per l’Abolizione Caccia del Veneto – si renda conto del gravissimo errore che è stato fatto nel dare queste due autorizzazioni tramutatesi in mera speculazione edilizia, e revochi i permessi a costruire provvedendo poi a far demolire dette opere."

 


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