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29 marzo 2024

Cultura

Silvia Chiesa e Maurizio Baglini protagonisti al Verdi

I tratti salienti della loro personalità

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

 Silvia Chiesa e Maurizio Baglini protagonisti al Verdi

PORDENONE - Lunedì 11 dicembre, al Teatro Verdi è in programma un concerto straordinario, che vede protagonisti tre musicisti di fama internazionali.

OggiTreviso ne ha già parlato (OggiTreviso Agenda Fuori Provincia Al Verdi il trio Shlomo Mintz, Silvia Chiesa e Maurizio Baglini).

Per la circostanza sono stati intervistati Silvia Chiesa e Maurizio Baglini, con un taglio che va oltre gli aspetti professionali dei due musicisti, che vengono presentati con passaggi significativi dei loro curricula.

 

La violoncellista Silvia Chiesa è tra le soliste italiane più in vista sulla scena internazionale, con una fitta agenda di concerti e registrazioni discografiche di riferimento, in particolare di musiche del Novecento e del nostro tempo. Sue alcune “prime” esecuzioni assolute – dal vivo e su disco – di musiche di Corghi, D’Amico e Fedele e alcune “prime” italiane di Shohat, Campogrande, Clementi, Dall'Ongaro, Davies e Sollima.

Come solista ha inciso per Rai Radio3, Rai Sat, France Musique e France 3. Per Sony Classical ha registrato musiche di Rota, Casella, Respighi, Pizzetti con l’Orchestra Nazionale della Rai di Torino diretta da Corrado Rovaris.

Di prossima uscita il cd con alcune “prime” mondiali di Malipiero e Castelnuovo-Tedesco.

Dal 2005 forma con il pianista Maurizio Baglini un duo stabile, a cui sono dedicati brani di Betta, Campogrande, Cascioli e Corghi. Insieme hanno registrato per Decca musiche di Schubert, Brahms e Rachmaninov.

Come camerista Silvia Chiesa ha diviso il palco anche con Francesca Dego, Mariangela Vacatello, Massimo Quarta, Simonide Braconi, Giampaolo Bandini e il Quartetto del Teatro alla Scala.

E’ artista residente dell’“Amiata Piano Festival” e docente all’Istituto superiore di studi musicali “Monteverdi” di Cremona.

Nel 2016 ha ricevuto il Premio Anlai dell’Associazione nazionale liuteria artistica italiana. Suona un violoncello Giovanni Grancino del 1697.

 

Il pianista Maurizio Baglini vanta una brillante carriera come solista, camerista, didatta e direttore artistico. Come solista si esibisce in sedi quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro alla Scala di Milano, la Salle Gaveau di Parigi, il Kennedy Center di Washington ed è ospite di prestigiosi festival, tra cui La Roque d’Anthéron, Yokohama Piano Festival, Australian Chamber Music Festival, “Benedetti Michelangeli” di Bergamo e Brescia.

Accolta con favore dalla critica specializzata, la sua produzione discografica per Decca/Universal comprende musiche di Schumann, Liszt, Brahms, Schubert, Domenico Scarlatti e Mussorgsky.

Dal 2008 promuove il progetto “Inno alla gioia”, che lo porta a suonare in tutto il mondo la “Nona Sinfonia” di Beethoven/Liszt, con oltre cinquanta esecuzioni dal vivo, tra cui: Milano, Cremona, Parigi, Monaco, Tel Aviv, Rio de Janeiro, Beirut.

Suo anche il progetto “Web Piano”, che abbina l’interpretazione dal vivo di grandi capolavori pianistici alle proiezioni dell’artista multimediale Giuseppe Andrea L’Abbate. Come camerista suona stabilmente con la violoncellista Silvia Chiesa e ha collaborato con colleghi quali Massimo Quarta, Cinzia Forte, Roberto Prosseda e il Quartetto della Scala.

Fondatore e direttore artistico dell’Amiata Piano Festival, è consulente artistico per la danza e la musica del Teatro “Verdi” di Pordenone e Ambasciatore culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Tiene masterclass a Fondi (LT) e per l’Accademia Stauffer di Cremona. Suona un grancoda Fazioli.

Appassionato podista, ha corso le maratone di Parigi, Pisa, Vienna, Berlino, Amsterdam e New York.

***

In funzione delle domande, le risposte sono individuali o di ambedue.

1. quando vi siete conosciuti?

Durante la produzione di un concerto cameristico, diversi anni fa.

2. il primo concerto insieme?

Nel 2005, a Bologna, per Musica Insieme. Silvia era stata invitata nel gruppo cameristico di cui io facevo parte per un'occasione sporadica, particolare: suonammo Schumann e Dvorak.

3. l'11dicembre è un ritorno a Pordenone: la differenza e la specificità tra questo e il concerto precedente...

Questa volta suoniamo in trio con un monumento della storia dell'interpretazione violinista, Shlomo Mintz. La volta scorsa, invece, si trattava di un progetto dedicato a musiche da film scritte dal nostro amico Dario Marianelli, premio Oscar 2008. Lunedì prossimo suoneremo due trii del grande romanticismo russo: Arenskij e Tchaikovskij, pezzi di enorme profondità emotiva.

4. L' ultima vacanza insieme... e la prossima è già programmata?

Lo scorso settembre, in Sardegna. La prossima sarà particolarmente gradita: avere almeno cinque di giorni di seguito da trascorrere a casa !!! Confidiamo nel periodo natalizio.

5. Oltre la musica... quali sono gli ambiti culturali di coppia più significativi?

Tendenzialmente andiamo ad ascoltare i concerti di colleghi, in giro per il mondo, visitiamo musei e mostre d'arte. Diciamo che la musica é il cardine della nostra vita, in tutti i sensi, ma ci piace circondarla da conoscenze culturali di altre forme d'arte e altre discipline.

6. L'ultimo libro acquistato...

Recentemente, a Varsavia, siamo entrati in una libreria storica e abbiamo acquistato sei volumi, in lingua polacca con traduzione in inglese, inerenti la storia di tale splendido Paese, lacerato a più riprese da eventi di catastrofica portata. Un tocco di leggerezza, però, non doveva mancare: abbiamo acquistato, nello stesso frangente, sia libri dai contenuti impegnati ed impegnativi, sia libri più divertenti, fra cui uno riguardante la cucina polacca. Io sono particolarmente goloso: me ne servirò presto, spero in veste di assaggiatore, lasciando a Silvia il ruolo di chi sta ai fornelli !!!!

7. Silvia suona il violoncello Giovanni Grancino del 1697... da quando? è di proprietà? Una curiosità: si può parlare di prezzo di mercato?

Il violoncello di Silvia é davvero uno strumento ricco di storia: lei lo suona dal 2002 e lo considera come un figlio, motivo per cui é molto più importante parlarne di sentimenti legati a questo strumento piuttosto che di valore economico dello stesso. Oltretutto, a certi livelli, uno strumento dovrebbe essere valutato con regolarità per rispondere ad esigenze di mercato legate al mondo della liuteria.

8. A casa c'è solo pianoforte Fazioli?

A dire il vero il mio Fazioli 1660 é in questo momento a Prato, nella sede di Musica Felix, nuova accademica pianistica dove sto costruendo progetti avveniristici di perfezionamento musicale insieme agli amici Alessandra Ammara e Roberto Prosseda. Nelle altre sedi in cui vivo e lavoro, mi servo, per lo studio, di strumenti diversi: uno Yamaha, uno Schulz & Pollmann, uno Steinway. Ovviamente il Fazioli é lo strumento con cui mi esprimo per registrare cd, effettuare concerti particolarmente importanti, creare insomma una memoria interpretativa legata alla mia esistenza di artista.

9. L'Europa e il progetto "Inno alla Gioia", come è nato e come si è sviluppato? Il Concerto del 24 gennaio all'Auditorium Parco della Musica con il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia rappresenta l'ultimo tassello del progetto?

La prima esecuzione della Sinfonia n.9 di Beethoven nella trascrizione per pianoforte di Liszt risale ad una commissione di Radio France: era il 2008. Decisi poi, visto l'immane sforzo di apprendimento del pezzo, di registrarne a mie spese un master audio, senza sapere, all'inizio che tipo di sviluppo tale progetto avrebbe potuto avere. Pochi mesi dopo, tale scommessa mi valse l'ingresso nel roaster Decca, casa discografica di punta per cui ormai incido in esclusiva.

10. Il prossimo concerto di Silvia.

Il concerto per violoncello, batteria e ensemble di fiati di Friederich Gulda: un capolavoro del cross over, un omaggio in contemporanea a Mozart e al jazz scritto da una delle personalità più poliedriche del XX secolo.

11. Sono tante le dediche che molti compositori hanno riservato a Silvia: quali gli autori e le composizioni più significative?

In primis la dedica di Azio Corghi a Silvia nel brano “ Tra la carne e il cielo “, l'omaggio a Pier Paolo Pasolini che il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone aveva commissionato al Maestro e di cui lo stesso Teatro é stato produttore di un'operazione concertistica e discografica di peso assoluto. Corghi aveva già dedicato a Silvia e al sottoscritto altre due composizioni: “ d'après cinq chansons d'élite “ e “ Filigrane Bachiane “, entrambe contenute appunto nel cd Decca, registrato in live il 2 Novembre 2015 a Pordenone. Altre dediche e prime esecuzioni assolute particolarmente significative riguardano opere di Nicola Campogrande, Gianluca Cascioli, Matteo D'Amico, Ivan Fedele.

12. L' ultimo CD inciso da ciascuno e il prossimo a quando?

MAURIZIO: Schumann, live in Francia, registrato a Madiran il 19 Luglio 2017, di prossima uscita, contenente Kinderszenen, Davidsbuendlertaenze e Kreisleriana .Una nuova tappa di un'integrale dedicata alle opere di Schumann per pianoforte che mi occuperà per i prossimi dieci anni. Rigorosamente Decca.

SILVIA: il completamento della trilogia di autori italiani della cosiddetta generazione dell'Ottanta, di prossima uscita per Sony , con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Massimiliano Caldi. Inclusi nel cd due concerti in prima registrazione mondiale (nonostante si tratti di musiche che esistono da tempo!), ovvero il concerto per violoncello di Mario Castelnuovo Tedesco e quello di Riccardo Malipiero. Completa il cd il concerto di Gian Francesco Malipiero.

13. La vostra valutazione sulla cultura musicale in generale in Italia.

Silvia: purtroppo credo che la cultura, in senso lato, non solo musicale, in Italia non stia vivendo un momento felice. Se si parla di musica colta, posso dire che trovo grandi lacune ad iniziare dall'assenza dell'apprendimento della musica come disciplina principale nelle scuole di formazione. Si prende una maturità di qualsiasi indirizzo scolastico senza avere alcuna nozione di chi siano stati Mozart, Beethoven, Verdi, etc. La conseguenza é una fruizione della musica soltanto basata su uno star system televisivo e non su una competenza e curiosità intellettuale.

Maurizio: finché le stagioni e le programmazioni musicali saranno tutte appannaggio di poche agenzie artistiche che propongono ai direttori artistici prodotti e progetti da promuovere in circuito, si assisterà ad una standardizzazione dell'offerta che non stimolerà mai la curiosità nel pubblico e non riuscirà a rendere ogni realtà culturale individualmente riconoscibile e diversa dalle altre. Bisogna rimettere i direttori artistici nella capacità di saper essere creativi e intellettualmente colti, in modo tale che sappiano creare dei progetti ex novo. Al momento, purtroppo, si assiste invece – e non solo in Italia – ad una sorta di segretariato di lusso di disponibilità artistiche varie all'interno di un mercato ormai saturo e fin troppo contratto.

14. L'interesse dei giovani per il pianoforte e il violoncello.

Silvia: in generale il violoncello é uno strumento poco conosciuto, ma devo dire, nella mia personale esperienza, che ad un primo approccio, poi, risulta essere uno strumento di particolare interesse e di efficace comunicativa emozionale.

Maurizio: il pianoforte va spiegato come strumento di complessa fabbricazione e notevole capacità dinamica ed espressiva, altrimenti i giovani saranno sempre più portati a confonderlo con le tastiere elettroniche!

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 



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