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13 dicembre 2024

Treviso

Il Senatore Casson: " Zaia si è fatto travolgere"

Si torni a votare subito!

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Il Senatore Casson:

TREVISO - In merito al Mose, mangiatoia dei soldi di tutti a favore dei pochi e soliti noti, il fine settimana ha segnato un momento di riflessione, animata da un'intervista del Procuratore Aggiunto, il trevigiano Carlo Nordio.

L'esperienza della prima tangentopoli di vent'anni addietro, da lui vissuta con ruolo di primissimo piano, sicuramente lo ha aiutato nella lettura e interpretazione dei fatti recenti.

In estrema sintesi ha messo a fuoco alcune riflessioni: a) la quantità di soldi distratti per ungere ed oliare il meccanismo della corruzione e della concussione è di gran lunga superiore a quella degli anni '90. Se all'epoca si parlava di un miliardo di lire, oggi una stima ragionevole dei soldi, distratti per le tangenti, si aggira da un minimo di 20 a un massimo di 50 milioni di euro, che a spanne significano da 40 a 100 miliardi di vecchie lire;

b) mentre i soldi della corruzione degli anni '90 erano attinti dagli utili delle aziende, questa volta, complici le fatture false e gonfiate e gli effetti dei soldi in nero, si tratta di risorse pubbliche ossia di soldi di tutti i cittadini;

c) sono aperti altri "filoni" di indagini i cui effetti saranno resi pubblici. Insomma un avvertimento che evoca un'immagine evangelica, che sicuramente suscita inquietudine tra coloro che pensavano averla scampata. In altri termini un avviso ai naviganti!

In questa prima fase, molti protagonisti si sono avvalsi della facoltà di non parlare, un muro di silenzio che potrebbe cadere, quando saranno chiarite le posizioni di alcuni indagati eccellenti.

In questo contesto ieri il Senatore Felice Casson, magistrato veneziano prestato alla politica, che indagò sulla prima tangentopoli, ci ha concesso un'intervista, che parte dagli ultimi avvenimenti e al tempo stesso prefigura il futuro.

1. Dopo aver letto le 711 pagine dell'Ordinanza, sulla base della sua esperienza di magistrato, quanto tempo serve per smaltire le procedure? Quando potranno finire gli interrogatori ai 135 indagati? C'è una diversificazione fra i 35 che sono in carcere o agli arresti domiciliari e gli altri 100 indagati?

Per i primi è possibile immaginare che siano sufficienti una decina di giorni, per gli altri invece nel giro di un mese si potrà concludere la prima fase. Trascorsi questi vincoli c'è la possibilità del riesame, che potrebbe durare mezzo mese. Quindi i pubblici ministeri verificheranno i riscontri del caso e tutto dovrebbe poi concludersi in poco più di un mese.

2. All'interno del "sistema Mose" scoperchiato, tutto è riconducibile a un solo burattinaio oppure ci sono sottosistemi complementari?

Sicuramente tutta la gestione è gravitata e gravita intorno al Consorzio Venezia Nuova. Il consorzio ha operato in diverse direzioni: a) con le varie società; b) con i rappresentanti pubblici istituzionali, a livello di Regione, dei Ministeri; c) con strutture e complessi vari, in cui si articola la Pubblica Amministrazione, quali il Magistrato delle Acque, la Corte dei Conti, la stessa Finanza.

3. E' stato detto e scritto che si consegnavano risorse a destra e a sinistra. Il PD è lambito solamente da Marchese e da Orsoni?

È opportuno evidenziare che siamo in presenza di situazioni molto diverse e, quindi, di conseguenza, con posizioni sostanzialmente diverse. Altro è parlare di corruzione, di concussione e di false fatture, altro, invece, di finanziamento illecito. Purtroppo gli arresti del sindaco Orsoni hanno suscitato un clamore enorme non soltanto in Italia, ma in tutto il mondo. E questo potrebbe gettare una luce sinistra in tutta la vicenda.

4. Galan: entro quanto tempo ragionevolmente il Parlamento potrà dare l' ok alla richiesta di autorizzazione a procedere da parte della magistratura?

La richiesta per gli arresti di Galan è già arrivata in Parlamento ed è stato già nominato il relatore. Durante la prossima settimana si potrà valutare se nella fattispecie c'è il cosiddetto "fumus persecutionis" ossia che in qualche modo si voglia perseguitare l'onorevole Galan. La questione mi pare molto agevole per cui la risposta dovrebbe essere data senza lungaggini.

5. Chisso: chi è costui?

È il personaggio vissuto all'ombra di Galan e rappresenta a tutti gli effetti Forza Italia. Ha gestito un potere tutto personale, con il quale si è rapportato con le varie ditte di riferimento per il Mose. Soprattutto è stato il tramite e il punto di passaggio e di snodo tra gli organi superiori.

6. Come si può spiegare il fatto che nessun uomo della Lega è indagato? eppure Lega e Pdl a Roma e, ancora di più, a Venezia facevano "sistema", quasi un "unicum"...

La Lega non ha svolto in maniera diretta la gestione del Mose perché è arrivata dopo, quando tutto era già partito con lo strapotere di Forza Italia e di Galan. Quando Zaia è diventato Presidente della Regione ha lasciato che Chisso rimanesse al suo posto e si è servito di Giovanni Artico per la salvaguardia dei suoi poteri.

7. Ieri lei ha parlato di Zaia e Artico, suo "messaggero"... ci può spiegare meglio?

Artico è il tecnico regionale, un uomo di fiducia e punto di riferimento di Zaia per il Mose. Era lui che partecipava in Senato ai lavori della Commissione Ambiente per nome e per conto della Regione e di Zaia, in riferimento alla Legge Speciale per Venezia.

8. Zaia, già vice di Galan nel 2005, poi suo successore in Regione, ha qualche responsabilità? 

Con una certa analogia, si possono accostare Tosi, in qualità di sindaco di Verona e Zaia in qualità di governatore del Veneto.

Per quanto risulta fino a questo momento, non si sarebbero resi conto di quello che succedeva nel Comune e nella Regione.

Ovviamente gravi sono le responsabilità sul piano politico: è evidente il loro fallimento!

9. La nefandezza del sistema è tale da giustificare la richiesta delle dimissioni del governatore?

Al di là dello scandalo, proprio per questa gestione fallimentare, per il fatto che Zaia si è fatto travolgere, è giusto che vengano chiamati a pronunciarsi i Veneti per la nostra Regione.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 
 
 

 


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