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19 aprile 2024

Italia

Scuola, i sindacati minacciano il blocco degli scrutini

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Scuola, i sindacati minacciano il blocco degli scrutini

Fumata nera dall'incontro avvenuto questo pomeriggio, durato oltre tre ore, tra i sindacati, sia confederali che di categoria, e il governo sul disegno di legge di riforma della scuola, tanto che i sindacati di categoria hanno annunciato mobilitazioni e forme di protesta, che potrebbero arrivare anche al blocco degli scrutini.

 

"Da parte del governo -ha detto il segretario generale dello Snals Confsal Marco Paolo Nigi- non c'è stata nessuna apertura, si è limitato ad ascoltare e a prendere atto delle singole posizioni sostenendo, per bocca del sottosegretario Vincenti, che terrà conto delle obiezioni e vedrà cosa si potrà fare in sede di modifica durante le audizioni al Senato. Oltre questo è stato ottenuto un nuovo incontro con il ministro Giannini, ne abbiamo già avuti tre speriamo che il quarto possa andare meglio".

 

Gli ha quindi fatto eco il segretario generale della Flc Cgil Domenico Pantaleo ribadendo che da parte del governo "non vi è stata nessuna apertura su nessun fronte. Da parte nostra -ha detto- siamo insoddisfatti e continueremo la lotta". I sindacati hanno quindi annunciato una serie di incontri per stabilire azioni unitarie che potrebbero arrivare anche al 'blocco' del contratto.

 

Per il portavoce nazionale dei Cobas Piero Bernocchi quella di oggi, da parte del governo "è stata solo una formalità, perchè nonostante su diversi punti ci fosse un accordo praticamente unanime da parte dei sindacati sulle modifiche da apportare non hanno indietreggiato nemmeno di un centimetro".

 

Bernocchi propone quindi una manifestazione nazionale di domenica o, in un giorno non lavorativo dimostrando che tutto il Paese è contrario a questa riforma: "Ma su questo occorre confrontarsi e trovare l'accordo tra i sindacati".

 

"Il governo sui punti qualificanti del ddl scuola non ha la volontà di fare passi indietro", dice il ministro Giannini. "Quella che stiamo facendo una riforma culturalmente importante", ha aggiunto ribadendo che l'esecutivo non intende scardinarne l'impianto. "Restano divergenze forti, ma c'è la volontà di dialogo", ha proseguito, evidenziando che è stato concordato un incontro al Miur con i sindacati e spiegando che le audizioni al Senato saranno un'altra occasione per ascoltare le parti sociali e migliorare ulteriormente il provvedimento.

 



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