La scuola di Renzi
Luci ed ombre secondo Rubinato
TREVISO - Addio precariato e «supplentite», merito, investimenti ragionati e mirati e una campagna di ascolto che coinvolgerà tutti gli attori della scuola: insegnanti, famiglie e studenti.
È il piano educativo, #labuonascuola, presentato ieri dal presidente del consiglio, con un video messaggio e accompagnato da un libretto rosso di 136 pagine, appunto La buona scuola.
Per ora solo delle linee guida per la scuola del futuro, che poi si trasformeranno in una riforma vera e propria.
E il countdown è già partito: due mesi di confronto e un anno per una “rivoluzione” che non sarà calata dall’alto ma condivisa con chi nella scuola ci sta veramente.
«Occorre ripartire dalla scuola per far ripartire il paese: è la scuola il cuore di tutto», ha sottolineato Matteo Renzi ( in foto alla sua prima uscita da Presidente del Consiglio in una scuola di Treviso, il 26 febbraio scorso).
L’assunzione di 148.100 precari a settembre 2015 sarà inserita nella legge di stabilità, mentre dopo una consultazione aperta a quanti vorranno dare un contributo, sarà emanato un decreto legge entro gennaio, in modo che la nuova scuola comici con l’anno scolastico 2015-2016.
Ecco i titoli dei 12 punti: Mai più precari. Via le supplenze. Dal 2016 in cattedra solo con il concorso. Qualità, valutazione e merito. Trasparenza. Nasce il registro nazionale del personale. Sblocca scuola. Scuola digitale. Più cultura e più sport. Nuova alfabetizzazione. Scuola-lavoro. Scuola per tutti, tutti per la scuola.
Questo il commento dell'on.le Simonetta Rubinato: “Bene il patto educativo della ‘buona scuola’ presentata dal premier Matteo Renzi. Essa pare andare nel verso giusto dando risposta a temi come il precariato e il riconoscimento del merito."
Subito dopo, la parlamentare affonda il coltello nella piaga: " Ora, però, è necessario che il Governo proceda con urgenza alla nomina del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale del Veneto e del dirigente dell’ufficio provinciale di Treviso.
Mancano poco più di dieci giorni al ritorno in classe di migliaia di studenti e il sistema scolastico del Veneto deve essere messo in condizione di poter essere pienamente operativo”.
La Rubinato, già un mese fa aveva sollecitato con un'interrogazione le nomine e poi nei giorni scorsi ha inviato una lettera al ministro Giannini, per chiederle di mettere mano alla delicata situazione in cui si trova la scuola veneta.
“La proposta di nomina del dirigente scolastico regionale – assicura la deputata trevigiana – é dei primi di agosto, ma ad oggi non è ancora stato firmato il Decreto di nomina della presidenza del consiglio dei ministri, cui poi deve seguire la stipula del contratto e il visto della Corte dei Conti.
Insomma auspico un scatto di reni per garantire la piena operatività e funzionalità del sistema scolastico veneto penalizzato ingiustamente pur avendo sempre dato prova di serietà e responsabilità”.