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23 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Scavi al lago di Revine, scoperti nuovi reperti archeologici

| Claudia Borsoi |

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Scavi al lago di Revine, scoperti nuovi reperti archeologici

REVINE LAGO/TARZO - Dalle acque e dalla terra attorno ai laghi di Santa Maria e di Lago sono emersi nuovi reperti archeologici che fanno ora supporre la presenza di altri insediamenti di epoca preistorica. Ci sono i primi risultati del progetto reLacus che vede impegnati archeologi italiani ed europei grazie ad un progetto finanziato dai Comuni di Tarzo e di Revine Lago.

 

Le indagini sono partite là dove nel 1923 vennero fatti dei ritrovamenti importanti, come una spada di bronzo del XV secolo a.C. «Dopo una prima fase di studio del materiale cartografico e bibliografico, tra luglio ed agosto sono state effettuate le indagini preliminari sulla terra e in acqua che hanno interessato gran parte del litorale dei laghi. Sono stati riportati alla luce importanti reperti – annunciano l’archeologa Marta Modolo e l’architetto Lorenzo Fattorel, ideatori del progetto reLacus -, quali selci, frammenti di ossa, ceramica, una parte di macina in pietra e qualche struttura in legno. Questi reperti farebbero ipotizzare la presenza di altre aree di insediamento, oltre a quella già documentata. Prossimamente, le analisi di laboratorio ci permetteranno di avere delle datazioni con le quali sarà possibile fare delle ipotesi più accurate».

 

Altri scavi sono previsti a novembre. Alle indagini partecipa, come supervisore, un funzionario della Soprintendenza del Veneto, mentre vengono condotte da un team di docenti e di ricercatori universitari internazionale. Sono infatti coinvolti l’Istituto Catalano di paleoecologia umana ed evoluzione sociale di Tarragona (Spagna), l’Università di Ferrara, l’Università di Padova, archeologi del Parco Archeologico del Livelet, il Servizio topografico del Comune di Conegliano e come consulente Giovanni Tomasi, membro del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche.

 

«L’obiettivo che ci stiamo prefiggendo sarebbe la restituzione di un’indagine, che vada dalla ricerca archeologica ad una proposta di riqualificazione turistica e paesaggistica» spiegano Modolo e Fattorel. Tante le ricerche condotte nell’ultimo secolo attorno ai laghi e quelle in corso potrebbero portare alla luce nuovi elementi utili a ricostruire la presenza in Vallata dell’uomo in epoca preistorica.

 



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Claudia Borsoi

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