Salvini: "Pronto ad accogliere un profugo in casa"
Cambio di rotta per il leader del Carroccio. Ma perché?
Segnatevi questa data: 10 settembre. Salvini vuole accogliere un profugo in casa. Non siamo su Scherzi a Parte ma ad Agorà, trasmissione televisiva dove questa mattina il leader del Carroccio ha annunciato il suo umanitario intendimento.
Cambia idea in fretta il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: ad aprile aveva invitato sindaci e assessori e ad occupare alberghi e caserme purché questi non venissero destinati ai profughi. Ora, è pronto ad aprire le porte di casa sua per ospitare un migrante: "Accogliere chi scappa dalla guerra? Sì subito, anche a casa mia ma verifichiamo quali sono i Paesi dove sono in atto conflitti. Ospiterei un profugo nel mio appartamento, anche se ho un bilocale".
Una posizione molto diversa, se non opposta, a quella che lo scorso 14 aprile il leader leghista aveva preso sulla sua pagina Facebook, lanciando un appello a tutti gli amministratori del Carroccio: "Chiedo ai governatori, ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri della Lega di dire no, con ogni mezzo, a ogni nuovo arrivo. Come Lega siamo pronti a occupare ogni albergo, ostello, scuola o caserma destinati ai presunti profughi".
Quest'estate, durante il suo tour in Veneto, il leader del Carroccio aveva ribadito la sua pozione. Era a Eraclea, il 18 luglio, quando difese i trevigiani che si erano ribellati all'accoglienza dei profughi a Quinto. "Quello che è successo a Quinto di Treviso io non lo temo, io me lo auguro. Che la gente difenda le sue proprietà e il futuro dei propri figli io me lo auguro; il problema è non farli partire, non farli arrivare qui, non dove ospitarli. Non incito io alla violenza - aveva specificato Salvini - ma è questa violenza di stato, ospitare qua i migranti" .
Era stato durissimo anche il 21 agosto, a Trento, partecipando a una manifestazione leghista contro l'imminente arrivo in città di una decina di profughi. "Il governo Renzi e le Province guidate dal Pd sono razziste anche nei confronti dei trentini che avrebbero bisogno di aiuto - aveva dichiarato Salvini - Bisogna rispedirli subito a casa a aiutare i trentini".
Cosa avrà spinto Salvini a passare da "rimandiamoli indietro" a "li ospito a casa mia"? Di certo, in queste settimane, ne sono successe di cose. La Merkel che apre i confini e rompe il Dublino per i Siriani, la foto del piccolo migrante morto sulla spiaggia che muove e sveglia le coscienze… Insomma, Salvini deve pur aver fatto i suoi calcoli. Della serie: ora, che mi conviene dire?
Pare che ora, per prendere punti, bisogna accogliere. Solo chi scappa dalla guerra, dalla povertà, dalle persecuzioni, certo, ma Salvini non avrà problemi a trovarne uno tra le migliaia di persone che ogni giorno decidono di mettere a rischio la propria vita per venire in Europa, intraprendendo viaggi costosi su mezzi precari. Insomma, chi glielo farebbe fare di rischiare la vita se attraversare il Mediterraneo non fosse l'unica alternativa alla morte certa? Se non stessero scappando da situazioni di guerra, conflitto, carestia, violazione dei diritti umani? Se non fossero, appunto, profughi?
Il punto ora è: i seguaci di Salvini apriranno anche loro le porte di casa? Cambieranno completamente rotta come ha fatto il furbo Matteo? O si incazzeranno con il loro leader che fino a ieri era esempio di rigore e se ne andava in giro proclamando "Prima gli italiani!"? Perché Salvini non ospita un italiano in difficoltà invece che un profugo nel suo bilocale? Ma, soprattutto: perché Salvini vive in un bilocale?