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28 marzo 2024

Treviso

Saldi per pochi, non si fanno più affari

Metà dei negozi registra un calo dei clienti dall'inizio dei saldi rispetto allo scorso anno

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

saldi 2018

TREVISO - I saldi hanno perso attrattività. A due settimane dal via ufficiale dei saldi invernali solo il 35% dei trevigiani ha fatto o ha intenzione di fare acquisti di capi di abbigliamento o calzature a prezzi scontanti.

Gli stessi negozianti, circa un centinaio del settore quelli sentiti dalla ricerca fatta dalla società specializzata Queris per conto di Confcommercio Treviso, non hanno grosse aspettative: uno su due infatti ritiene che quest’anno il periodo dei saldi inciderà per meno del 5% sulle vendite complessive annuali e per il 45,6% le vendite sono inferiori allo scorso anno.

Per chi acquista la spesa media (53,2%) non supera i 100 euro, evidenzia la ricerca curata da Giorgio De Carlo, direttore di Quaeris. Questo diverso approccio è dovuto in parte al radicarsi di nuove abitudine: dal black friday che ha preso piedi anche da noi, alle promozioni e svendite fatte durante l’anno o l’utilizzo di nuovi canali di acquisto come l’online. Solo il 16,3% infatti aspetta i saldi per acquistare un oggetto determinato. Tutti gli altri, piuttosto, guardano le offerte senza obiettivi prefissati.

Nonostante la perdita di appeal dei saldi, si registrano due fattori positivi: da un lato i negozi di fiducia del centro storico restano i preferiti per fare acquisti con i saldi per il 73% degli intervistati e ben il 43.3% delle persone che si erano dichiarate propense ad acquistare durante i saldi ha dichiarato di farlo in negozi del centro storico e il 16.1% comunque in negozi della cintura urbana. Il 40.6%, invece, si è espresso a favore dei centri commerciali. “Questo ci da fiducia perché i negozi delle città hanno anche una funzione sociale, non puramente commerciale, nelle vita di un quartiere, di una piazza e di un centro storico”- sottolinea Federico Capraro, vicepresidente di Confcommercio Treviso – Presidio del territorio, sicurezza, pulizia, illuminazione di vie e piazze: sono funzioni svolte dagli esercizi commerciali nei centri urbani, insostituibili per una realtà amministrativa”. Altro fattore positivo per l’annata in corso la previsione da parte dei commercianti interpellati, di uno scontrino medio più alto dello scorso anno: da 66 euro a 74,5 euro.

 


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