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17 aprile 2024

Montebelluna

SALA SCOMMESSE VICINO AL LICEO, PROTESTANO I GENITORI

Il sindaco: “Condivido le preoccupazioni, ma non è il Comune a rilasciare la licenza”

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SALA SCOMMESSE VICINO AL LICEO, PROTESTANO I GENITORI

MONTEBELLUNA – Sta sollevando un polverone l’apertura di una sala scommesse in via Piave, nei pressi del Liceo “Levi”. I genitori degli studenti hanno bombardato di mail di protesta: temono che i figli inizino a frequentare la struttura con conseguenze immaginabili.

Il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, e l’assessore alle Attività Produttive, Marco Tappari, alzano le mani rispondendo alle preoccupazioni evidenziate dai genitori: non è il Comune a rilasciare le licenze, ma la Questura.

“Molti cittadini – spiega il sindaco – ci stanno interpellando sull’apertura di questo locale chiedendoci perché mai il Comune consenta una simile attività, per giunta vicino agli edifici scolastici. Chiariamo subito, il Comune non c’entra proprio nulla in questa decisione, non rilascia questo tipo di autorizzazioni, che sono di competenza della Questura”.

“L’apertura di questo tipo di locali – aggiunge Tappari – è regolata dall’art. 110 comma 6 del TULPS (Testo Unico di Leggi di Pubblica Sicurezza). Dal punto di vista normativo si tratta di una sala giochi dedita esclusivamente al gioco con apparecchi, nella fattispecie slot e vlt, la cui autorizzazione viene rilasciata ai sensi dell’art. 88 dello stesso TULPS unicamente dalla Questura. Tale tipo di licenza ammette l’accesso solo ai maggiorenni. Come Comune non abbiamo alcuna competenza in merito all’autorizzazione, solo la verifica sotto il profilo urbanistico che il locale sia agibile”.

“Capisco – riprende il sindaco – ed anzi condivido le preoccupazioni espresse, non solo in qualità di Sindaco, ma anche in veste di genitore ed insegnante. Peraltro da buon federalista sono contrario ad ogni tipo di gioco, lotteria, gratta e vinci, ecc, in quanto ritengo che siamo già tartassati a sufficienza e partecipare a questi giochi significa solo praticare una forma di autotassazione. Al di là poi delle evidenti ricadute sul piano sociale, umano e della salute.

Purtroppo ai Comuni non sono dati gli strumenti per intervenire in materia. Notizia di queste ultime ore: pare che in Parlamento la norma che doveva imporre una distanza minima di tali sale da gioco dalle scuole sia saltata, tutto in nome della liberalizzazione. Servono commenti?”.

 



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