25/04/2024pioggia debole e schiarite

26/04/2024nubi sparse

27/04/2024nubi sparse

25 aprile 2024

Italia

Sì all'arresto di Galan, ira dell'ex governatore: "Sono incazzato"

|

|

Sì all'arresto di Galan, ira dell'ex governatore:

ROMA - La Camera ha detto sì all'arresto di Giancarlo Galan con 395 voti favorevoli e 138 contrari. Forza Italia aveva chiesto e ottenuto il voto segreto sulla richiesta per l'ex ministro e governatore del Veneto, indagato per il caso Mose.

"Sono incazzato e sapete benissimo con chi...". E' l' unico commento rilasciato da Galan, che è uscito in carrozzina dall'ospedale di Este, dove era ricoverato da una decina di giorni. L'ex governatore è quindi salito su un'ambulanza che lo ha portato alla sua casa a Cinto Euganeo sui Colli Euganei.

La richiesta dei domiciliari - I suoi avvocati, Antonio Franchini e Niccolò Ghedini, presenteranno una richiesta di arresti domiciliari.

L'azienda ospedaliera Uls 17 martedì mattina aveva già formalmente dimesso Galan alle nove. La lettera di dimissioni, spiega il codifensore Ghedini, "contiene ovviamente tutta una serie di prescrizioni e cure. Non sappiamo ora cosa succederà. Vedremo cosa deciderà il giudice".

Rinvio respinto - In mattinata l'Aula aveva respinto con 289 voti di differenza la richiesta avanzata da Forza Italia di rinviare il voto sull'esponente azzurro.

La reazione di Forza Italia - Per 'Il Mattinale', la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, a Montecitorio si è consumata una ''barbarie''. "Il Gip - ricorda il foglio azzurro - ha deciso di non prendere in esame la richiesta di domiciliare, volendo attendere la decisione della Camera. Dunque di fatto includendo il voto della Camera nel meccanismo giuridico, che sempre, in ogni caso, prevede il diritto dell'interessato a essere presente dinanzi a chi sta per prendere decisioni sulla sua libertà''.

''Il fumus persecutionis - continua - si palesa nel fatto che Galan, pur avendolo richiesto, non è stato ascoltato dai pubblici ministeri. Non ci sono prove dell'effettiva consegna di tangenti. È colpevolizzata la stessa figura del parlamentare in quanto tale, perché come deputato avrebbe il potere di reiterare il reato e di inquinare le prove'', ricorda il Mattinale.

''Se fosse un cittadino qualsiasi, si dice, ora sarebbe già in carcere. Sicuri? Noi no. Se non fosse stato deputato, proprio secondo il gip, non sarebbe stato nella condizione di commettere i reati attribuitigli. Insomma. L'essere deputato diventa ragione di carcerazione. Più fumus persecutionis di così...Che tristezza, che barbarie'', conclude Il Mattinale.

 


| modificato il:

Dossier

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×