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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

Rotatorie "pericolose", barriere "inaccettabili" e decine di anni per il secondo stralcio: non c'è pace per il traforo di Vittorio Veneto

Ieri sera l'incontro organizzato dai quartieri, durante il quale sono emersi tutti i problemi dell'opera

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Rotatorie

VITTORIO VENETO - Sala della biblioteca civica affollatissima, ieri sera, per l’incontro sulla viabilità a Vittorio Veneto organizzato dai comitati di quartiere. Si è parlato quasi esclusivamente dell’uscita del traforo.

 

Tanti i problemi fatti emergere, come le barriere fonoassorbenti davanti alle scuole, la carreggiata insufficiente per via del Carso e Via Dalmazia, l’incrocio tra via Vittorio Emanuele e via del Carso, dove servirebbe una rotatoria e dove non c’è spazio per farla, la rotatoria tra via Cansiglio con via De Nadai, il flusso del traffico, anche quello pesante, che passerà per il centro, il traffico che si riverserà intorno alla chiesa di Sant’Andrea, la rotonda della Sega, già definita, anche dall’assessore Bruno Fasan, “pericolosa”.

 

Di benefici però nessuno ha parlato.

 

Il sindaco Antonio Miatto ha definito le barriere fonoassorbenti davanti al liceo “Flaminio” e all’alberghiero “Beltrame”, che saranno simili a quelle di Cozzuolo, “inaccettabili”. Alla fine, quasi per mitigare il malcontento, Miatto ha detto che il flusso del traffico del traforo sarà sicuramente inferiore di quello che attraversa ora Serravalle.

 

Si è parlato anche di liberalizzazione dell’autostrada, ma questo è un capitolo che meriterà un ragionamento a parte. Tutti d’accordo invece (sindaco, assessori, cittadini) sul fatto che - per il prossimo ventennio - è impensabile sperare nel secondo stralcio Rindola-Costa. Se si considerano i problemi che si stanno prospettando nel paese per i viadotti costruiti negli anni cinquanta e sessanta si può dire dire che quella dei 20 anni è una prospettiva che va oltre il ragionevole ottimismo.

 

Ed è possibile che il secondo stralcio non risolva più di tanto il problema, spostandolo solo da un’altra parte. Insomma è assodato che quella circonvallazione non sarà mai tale, in quanto porterà in centro città più traffico di quello che c’è adesso. L’apertura del primo stralcio del traforo è invece data per certa per aprile del 2020.

 

Grande preoccupazione invece per il distributore di via Matteotti: ci saranno cisterne di carburante a ridosso di due condomini. Chi lo ha autorizzato?

 



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