Treviso - Reato di pericolo di disastro ambientale è il nuovo capo d’accusa contro i due responsabili della sicurezza della De’ Longhi. Il pm Giovanni Francesco Cicero ieri mattina, in sede di udienza preliminare ha contestato l’ulteriore accusa accolta dal giudice Elena su sollecitazione dell’Avvocatura di Stato e delle parti civili.

Dunque il direttore generale Dario Melò e il delegato per la sicurezza Danilo Sartorelli della De’ Longhi dovranno rispondere ora non solo di incendio colposo anche di aver fatto «insorgere il pericolo di disastro ambientale». La difesa non si scompone, sostiene che nulla è cambiato, che le contestazioni c’erano già e che verrà dimostrata l’infondatezza delle accuse.

Il cambiamento del capo d’imputazione. Tuttavia, ha spinto la difesa a chiedere termini e l’udienza è stata aggiornata al prossimo 6 febbraio Da parte sua Cicero ha motivato la decisione d’integrare il capo d’accusa dicendo di non voler togliere al giudice la possibilità di decidere anche su questa ipotesi.

La nuova accusa secondo l’avvocato Daniela Boscolo Rizzo di Italia Nostra ha però la sua rilevanza in quanto apre il varco a una serie di accertamenti relativi ai riflessi ambientali del rogo. Soddisfatte per il nuovo capo d’imputazione le associazioni ambientaliste che si sono costituite parti civili che però hanno visto disatteso il loro appello.

Avevano chiesto ai trevigiani di presentarsi in massa, ieri, davanti al tribunale. C’erano invece Nicola Atalmi consigliere comunale della sinistra arcobaleno e Stefano Mestriner consigliere provinciale dei Comunisti italiani. C’erano il portavoce provinciale dei Verdi Paride Danieli e Monica Tiengo, ex M21 i il consigliere comunale del Pd Antonella Tocchetto.