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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

RISSA IN OSPEDALE, IL GIUDICE IMPONE DI RIASSUMERE LA DOTTORESSA LICENZIATA

Ma Del Favero non ci sta: presenteremo ricorso

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RISSA IN OSPEDALE, IL GIUDICE IMPONE DI RIASSUMERE LA DOTTORESSA LICENZIATA

Vittorio Veneto – Liti sulle liti al Pronto Soccorso di Costa (nella foto). Non si è ancora conclusa la vicenda delle due dottoresse che lo scorso marzo hanno litigato in corsia al pronto soccorso. Ora l'Ulss7 si ribella al Giudice del lavoro.

Dopo l'episodio, e lo scandalo conseguente, solo una delle due donne coinvolte era stata licenziata mentre l’altra era stata mandata in ferie e poi reintegrata, sebbene trasferita a Conegliano. Ma ora il Giudice del Lavoro ha imposto all’Ulss7 di riassumere anche l'altra dottoressa.

A seguito del violento litigio tra i due medici, la direzione generale dell’Ulss 7 aveva subito trasferito entrambi. Poi era stata reintegrata in servizio la dottoressa Glorioso, dipendente dell’azienda, in considerazione del fatto che non si era mai allontanta dal Pronto Soccorso.

La dottoressa Fortunata Ligato invece, libera professionista, era arrivata in ritardo per il suo turno di lavoro e proprio questa era stata la causa dello scoppio della lite. L'azienda aveva quindi deciso di sospendere la Ligato dal lavoro per un anno.

“Il provvedimento disciplinare teneva in considerazione diversi aspetti del comportamento assunto dalla dottoressa Ligato – spiega ora la direzione dell’Ulss7 - in particolare: il ritardo della stessa rispetto al proprio turno di lavoro, il violento litigio con la collega, il grave perturbamento del servizio, l’attesa imposta ad un paziente con codice giallo, l’abbandono del posto di lavoro per circa mezz’ora senza l’avvio di idonea procedura di sostituzione”.

La Ligato ha però presentato ricorso al Giudice del Lavoro del Tribunale di Treviso, il quale ha deciso in suo favore.

Il Direttore Generale, Angelo Lino Del Favero, prende atto della decisione del Giudice ma presenterà quanto prima impugnazione avverso la stessa. Del Favero considera infatti “preminente garantire ai cittadini servizi adeguati alle  loro necessità, certezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, professionalità e correttezza deontologica dei professionisti, in particolare in un servizio delicato come il Pronto Soccorso”.

La professionista non sarà quindi reintegrata nel suo ex posto di lavoro. Anche perché la stessa, nonostante lo scandalo che l’aveva coinvolta, aveva continuato anche dopo la rissa a presentarsi in ritardo sul posto di lavoro . Tanto che  nei suoi confronti è tutt’ora pendente un altro procedimento disciplinare. Un comportamento che convince ancora di più  l'azienda socio sanitariaa non riprendere il rapporto fiduciario con lei.

 


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