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29 marzo 2024

Treviso

RISARCIMENTO DIVERSO PER UNO STRANIERO: IL TRIBUNALE DICE NO

Negato ad un’assicurazione il calcolo del danno per un incidente sul lavoro in base al paese di provenienza della vittima

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RISARCIMENTO DIVERSO PER UNO STRANIERO: IL TRIBUNALE DICE NO

TREVISO - Il tenore di vita nel Paese di provenienza dell'infortunato non può essere elemento distintivo nel calcolo del danno, perché "così operando - scrive il tribunale civile di Treviso - si giustificherebbero differenti criteri di risarcimento per cittadini e stranieri, in relazione al loro luogo di residenza, con la creazione di una sorta di 'gabbie risarcitorie' del dolore".

Questo, è detto ancora in una sentenza relativa a una richiesta di danni avanzata da un macedone rimasto paralizzato per la caduta da un tetto nel luglio del 2007, "con effetti, oltre che di possibile ingiustizia, di pericolosa incertezza sul complessivo piano giurisprudenziale".

Il tribunale civile - come rileva la Tribuna di Treviso, riportando la sentenza - ha riconosciuto all'operaio un danno di 767.159 euro, respingendo le eccezioni delle compagnie di assicurazione secondo le quali la valutazione del risarcimento doveva essere parametrata al costo della vita in Macedonia.

"Il luogo in cui il danneggiato vive - è detto ancora nella sentenza firmata dal giudice Massimo De Luca - e in cui utilizzerà forse il denaro ricevuto a titolo di risarcimento è circostanza successiva, esterna e del tutto estranea al predetto danno, quantificazione che va operata secondo i parametri economici comunemente usati e quindi sulla base del potere d'acquisto medio, nel tempo e nel luogo in cui il giudice si pronuncia".

 


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