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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Rinvio dei lavori e parcheggi per "salvare" Piazza Giovanni Paolo I

L'appello di Bastanzetti del Sac: "Insensato iniziare i lavori ora"

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Rinvio dei lavori e parcheggi per

VITTORIO VENETO - Dopo la presentazione del progetto di riqualificazione di Piazza Giovanni Paolo I a Ceneda, ad inizio maggio, ora sorge il problema della partenza dei lavori.

 

A sollevare la questione è Michele Bastanzetti del Sac, che si è schierato apertamente contro l’inizio dell’intervento nei mesi estivi. “E’ del tutto insensato mettersi in questi mesi a lavorare in piazza Giovanni Paolo I.

 

Non abbiamo infatti alcuna certezza che i lavori vengano eseguiti per il 2018, centenario della Vittoria. Anzi, visti i precedenti, basti citare per tutti piazza Meschio, c’è il rischio concreto che ci troviamo con un cantiere ancora a soqquadro proprio nell’anno in cui ci saranno ben sette adunate d’Arma nella nostra città”.

 

Il rischio è quindi quello di accogliere i visitatori con un cantiere ancora aperto, proprio di fronte al Museo della Battaglia. E non è l’unica problematica legata ai lavori che porteranno alla realizzazione della “piazza righea”: è ancora irrisolta infatti la questione dei parcheggi durante l’esecuzione dell’intervento.

 

“E’ parimenti insensato che si ponga mano a piazza Duomo senza prima avere risolto il problema di dove collocare le auto, circa una sessantina, che attualmente vi parcheggiano più o meno selvaggiamente. Dove andranno ad imbucarsi, queste auto, durante i lavori?” chiede Bastanzetti.

 

Il portavoce del Sac ha lanciato la proposta di creare sul lato nord di via Malanotti un lungo parcheggio a pettine, trasferendo l’attuale marciapiede sul lato sud della strada e ponendolo così in continuità con quello già esistente ai piedi del seminario.

 

“In questo modo verrebbero sacrificati non più di cinque metri, per tutta la sua lunghezza, dell’ area prativa ex Rossi, ora di proprietà comunale - prosegue Bastanzetti - Dunque un sacrifico ambientale praticamente nullo, ed espropri parimenti nulli, che lascerebbero pure sostanzialmente intatto il vecchio brolo dominato da Villa Papadopoli”.

 



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Roberto Silvestrin

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