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29 marzo 2024

Treviso

Riforma sanitaria, Andreetta:"Con i sindaci per la salvaguardia della dimensione distrettuale"

La segretaria provinciale del Pd chiede di "aprire subito un confronto a tutti i livelli”

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TREVISO - Una riforma sanitaria delle Usl targata Zaia che preoccupa gli amministratori locali relativamente “all’attuazione e ai ritardi operativi del piano socio sanitario regionale, prorogato al 2018, nonché alle funzioni sociali in capo ai Comuni e delegate alla neonata Ulss 2”. Lo afferma Lorena Andreetta, segretario provinciale del Partito Democratico trevigiano, a margine dell’incontro tenuto ieri pomeriggio a Treviso con i sindaci e gli assessori al sociale della Marca.

 “Quello che non è stato fatto entrare dalla porta pare voglia essere fatto passare dalla finestra – dichiara la segretaria provinciale del Pd trevigiano -. Non vogliamo subire questa che oggi valutiamo una riforma alquanto pasticciata. Miriamo, invece, ad aprire immediatamente un confronto a vari livelli, istituzionale e politico, che guardi al miglioramento della sanità veneta e trevigiana – sottolinea Lorena Andreetta -. Quello che spaventa in particolare gli amministratori locali è il progressivo disimpegno di risorse da parte della Regione e dunque della nostra Ulss provinciale sul piano sociale. Un terreno rilevantissimo per la cittadinanza e sul quale i Comuni hanno e devono avere voce in capitolo, proprio perché si concretizza in risposte ai bisogni delle nostre comunità. Bisogni che se non ascoltati, se non interpretati e che se lasciati privi di risposta nelle strutture deputate e nei presidi territoriali, diventeranno presto gravi fardelli per il sistema sanitario. In Veneto, infatti, abbiamo sempre cercato di intercettare le emergenze sociali prima che diventassero di rilievo sanitario, evitando di abbandonare il cittadino e di aggravare i costi della sanità. Prevenzione, assistenza agli anziani, salute mentale, infanzia, adolescenza e famiglia sono questioni importanti per i trevigiani. Per tale ragione – precisa Andreetta – salvaguardare la dimensione distrettuale della salute e il principio di prossimità devono essere obiettivi condivisi e trasversali”.

“Le linee guida regionali per la formulazione degli atti aziendali dell’Ulss spaventano e sembrano proprio andare in verso contrario – continua Andreetta -, in particolare resta il nodo della figura ad oggi irrisolta del direttore dei servizi sociali e del ruolo della conferenza dei sindaci in un quadro dentro il quale il governo della filiera sociosanitaria si è spostato su Venezia più che sul territorio. Non possiamo permetterci che la rete territoriale e l’integrazione tra sociale e sanitario vengano meno, abbattute a colpi di riforme. Chiediamo alla Regione di dialogare con i sindaci che sono i rappresentanti del territorio trevigiano e dei suoi bisogni”.

 


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