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20 aprile 2024

Treviso

Riattivazione ex stazione Porta Santi Quaranta, c’è l’accordo Mom-Ferrovie

Ieri il vertice a venezia,l'obiettivo di Mom è di ridere l’impatto, in termini di traffico e inquinamento ambientale, del trasporto scolastico

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Riattivazione ex stazione Porta Santi Quaranta, c’è l’accordo Mom-Ferrovie

TREVISO - Riattivare l’ex stazione ferroviaria di Porta Santi Quaranta a Treviso per ridurre l’impatto, in termini di traffico e inquinamento ambientale, del traffico pendolare di studenti e lavoratori. Ieri si è tenuto un vertice a Venezia tra Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia Dipartimento del Veneto,  Dipartimento Trasporti e Dipartimento Infrastrutture della Regione del Veneto e Mobilità di Marca. Tema  all’ordine del giorno del tavolo di lavoro, appunto “la riattivazione della ex stazione ferrovia di Porta Santi Quaranta a Treviso”.

Un obiettivo che da tempo Mobilità di Marca, tramite il suo presidente Giacomo Colladon,  sta perseguendo per delineare “un nuovo disegno della mobilità sub urbana a favore del capoluogo di provincia, attraverso anche la riattivazione di alcuni hub di interscambio collocati fuori dal centro città e dedicati soprattutto alla riduzione dell’impatto, in termini di traffico e inquinamento ambientale, del traffico pendolare di studenti e lavoratori”.

Dopo la positiva esperienza della riattivazione dello scalo di Lancenigo e l’attivazione dell’Hub  per autobus extraurbani alla Madonnina, il prossimo step strategico è rappresentato dalla riattivazione dello scalo di Treviso-Porta Santi Quaranta “per consentire a bus navetta di condurre studenti e lavoratori, in arrivo con i treni, verso scuole o centri direzionali senza transitare all’interno del centro storico”, spiega Mom.

Dopo aver già incassato un parere positivo di massima da Trenitalia Veneto, il pronunciamento più atteso oggi era quello di Rete Ferroviaria Italiana: “La società, che dovrebbe realizzare concretamente le opere infrastrutturali si è espressa positivamente sulla fattibilità. Certo – spiega Colladon – l’intervento ha un buon livello di complessità, poiché si tratta di intervenire non su una linea, come a Lancenigo, ma su due: la direttrice che arriva da Belluno-Feltre-Montebelluna e quella che arriva da Vicenza-Castelfranco. Sono stati evidenziati i lavori previsti: saranno necessari interventi ai binari, scambi, ma anche un sottopasso. E tuttavia, RFI ha confermato la possibilità di realizzare l’opera in 6-12 mesi dall’approvazione”.

“L’auspicio– conclude Colladon - è che si colga la rilevanza strategica di un intervento come questo, in termini di miglioramento dei servizi per la mobilità collettiva e di vivibilità della città. Pertanto confidiamo di trovare nell’amministrazione comunale, anzitutto, e in Regione, degli interlocutori che sappiano dare il giusto input alla realizzazione delle opere. Se c’è volontà politica, credo ci sarà anche il finanziamento per far marciare il cantiere”.

 


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