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16 aprile 2024

Italia

Regionali, Dario Fo all'attacco: "Non c'è moralità, ma gli italiani non sono idioti"

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Regionali, Dario Fo all'attacco:

Quanto sta accadendo in queste ore, a partire dalla vicenda degli 'impresentabili', dimostra che "non c'è nessuna moralità, nessun pudore, si va con chi conviene". Parte da "quanto succede nel napoletano, nel profondo sud ma anche in altre piazze" il giudizio che Dario Fo, drammaturgo e scrittore Premio Nobel per la Letteratura, esprime all'Adnkronos sulle prossime elezioni regionali e in particolare sul dibattito in corso sui nomi dei cosiddetti candidati 'impresentabili' che la commissione parlamentare antimafia dovrebbe rendere noto domani.

"Ci sono personaggi impresentabili che sono quelli di cui conosciamo ormai i processi, gli amici, con chi sono imparentati", sottolinea ancora, precisando che "la cosa che fa impressione è il modo con cui i dirigenti di un partito che dovrebbe essere chiaro come l'acqua di fonte, spudoratamente dicono 'si è vero che ci sono dei nomi impresentabili ma non ci importa'". "L'importante è vincere - aggiunge - non importa da dove vengono i voti". "Io credo che questi dirigenti siano convinti di avere a che fare con idioti profondi che non reagiscono più, che sono 'mbriachi, che non hanno riflessi e non si indignano", aggiunge.

"Ma come si fa a essere un partito di sinistra e a mettersi d'accordo e fare un patto con Berlusconi? Si vedono di nascosto, non dicono qual è il programma ma si mettono d'accordo senza nessun pudore, perché tanto non si deve dare conto a nessuno". "In questo frangente, non ci si vuole rendere conto che ci sono cittadini che pian piano cominciano a ragionare - sottolinea Dario Fo - perché la decisione da parte di tutto il Pd di fare un'azione che metta fuori gioco il M5S, non è cosa mica da ridere: hanno capito che questo gruppo che dà i propri soldi a quelli che ne hanno bisogno, pulito, chiaro e che non ha storie sporche dietro se' sta crescendo". E, sul dibattito sulla Severino, aggiunge: "Non si può continuare a muovere le leggi a seconda che avvantaggino l'uno o l'altro, questo è inaccettabile".

 



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