ROMA - Nel 2014 l'Agenzia delle entrate, grazie alla lotta all'evasione fiscale, ha recuperato 14,2 miliardi. L'annuncio arriva dal direttore dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, parlando all'incontro per la presentazione dei dati 2014. Numeri a cui si aggiunge la valutazione esplicita del numero uno di via Cristoforo Colombo: "L'evasione in Italia e' ancora estremamente alta, troppo alta". Il direttore dell'‎Agenzia delle Entrate difende i dirigenti, dichiarati 'illegittimi' dalla Corte costituzionale.

Un recupero, quello dell’evasione, che si assesta su una cifra record, la somma più alta mai incassata dall’Agenzia delle Entrate che supera di oltre 1 miliardo quella registrata nel 2013. Un dato significativo che si inserisce in un consolidato trend positivo che ha visto nel 2014 crescere di oltre il 220% le entrate da contrasto all’evasione rispetto ai 4,4 miliardi del 2006, anno in cui è stato inaugurato il sistema di misurazione basato sugli incassi. Nel 2014 l’Agenzia ha registrato, inoltre, un aumento di quasi 6 punti percentuali della maggiore imposta accertata, a fronte di un calo del 4,4% del numero degli accertamenti rispetto al 2013. In aggiunta a questi dati, quello relativo al tax gap dell’Iva, che nel corso degli ultimi dodici anni si è ridotto di 8 punti percentuali. Un risultato rilevante, se si considera che ogni punto percentuale di riduzione del gap corrisponde a un valore di circa 1,3 miliardi di euro.

Orlandi, al termine della presentazione dei dati, ringrazia commossa i dirigenti dell'Agenzia la cui nomina è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, colleghi che hanno operato "nella precarietà" del ruolo che hanno occupato. "Senza di loro non saremmo stati in grado di arrivare fino qui" dice il direttore, che a più riprese si ferma e riprende, con la voce rotta dalla commozione. Orlandi incassa anche il sostegno del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. "Non è posta in discussione la legittimità degli atti" dei dirigenti dell'Agenzia delle entrate dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale.