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29 marzo 2024

Esteri

Raid chimico su Duma: 100 morti

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Raid chimico su Duma: 100 morti

Almeno 100 persone sono morte in un sospetto attacco chimico a Duma, roccaforte dei ribelli nella Ghuta orientale, in Siria. Lo ha reso noto l'associazione di beneficenza 'Medical Care and Relief Organizations' (USOSSM). "Molte delle vittime erano donne e bambini - si legge in una nota - e presentavano sintomi consistenti con l'inalazione di gas tossico".

 

Il portavoce dell'associazione Ari D'Souza ha raccontato che si è sentito un odore di cloro ma che i soccorritori credevano fosse stato usato il gas di sarin. "Alcune delle vittime hanno presentato i seguenti sintomi: cianosi, schiuma della bocca, irritazione della cornea e l'odore forte di una sostanza simile al cloro".

 

"Si prevede che il bilancio dei morti salirà a ben oltre 100, dal momento che le squadre di protezione civile siriana hanno avuto difficoltà estreme a raggiungere le vittime a causa del continuo bombardamento su Duma".

 

MOSCA - La Russia nega che gli alleati delle forze armate del regime di Damasco abbiano fatto uso di armi chimiche. "Le accuse che un barile bomba di cloro sia stato sganciato a Duma dalle forze armate siriane provengono da cosiddette organizzazioni indipendenti non governative fra cui i White Helmets, ampiamente note per le loro fake news" ha dichiarato un alto comandante russo in Siria, il generale Yuri Yevtushenko.

 

IL PAPA - "Non c'è una guerra buona e una guerra cattiva. Niente, niente può giustificare l'uso degli strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi" è invece il monito di Papa Francesco al termine del 'Regina Coeli' in piazza San Pietro, lanciato con riferimento alle "notizie che giungono dalla Siria: notizie di bombardamenti con decine di vittime, di cui molte sono donne e bambini; notizie di tante persone colpite dagli effetti di sostanze chimiche contenute nelle bombe".

 

ALFANO - "Esprimiamo sdegno per le decine di vittime civili, fra cui donne e bambini" ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano. ''Suscitano allarme e sconcerto le notizie circa il possibile uso di agenti chimici contro i numerosi civili innocenti che sono rimasti coinvolti - ha continuato il capo della diplomazia italiana - e ciò deve essere accertato in via prioritaria''.

 

''È urgente provvedere ai bisogni umanitari dei civili della Ghouta attraverso la cessazione delle ostilità in linea con la Ris CdS 2401 (2018). Tutte le parti in conflitto, a cominciare dal governo di Damasco, sono tenute al rispetto degli obblighi di diritto umanitario, incluso l'accesso umanitario a favore delle popolazioni civili in stato di bisogno".

 


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