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17 aprile 2024

Italia

Quirinale, tensione Renzi-Bersani 'Chiamata per escludermi'. 'Falso'

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Quirinale, tensione Renzi-Bersani 'Chiamata per escludermi'. 'Falso'

TRIESTE - Torna la tensione tra il sindaco di Firenze, Matteo Renzi e il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Questa volta a scaldare gli animi sono le accuse lanciate dal 'rottamatore' dopo la sua esclusione da grande elettore della Regione Toscana per la presidenza della Repubblica.

"Qualcuno mi aveva detto: vai avanti tranquillo, non c'è problema, ti votiamo. E poi da Roma è arrivata qualche telefonata per fare il contrario", è l'accusa del sindaco. "Sono cose che succedono, ma - incalza - non mi abituerò mai alla doppiezza. Io sono uno che parla una lingua sola, talvolta in modo anche un po' troppo franco e brutale, però quello che dico, lo dico in faccia. Invece altri ti dicono una cosa in faccia e te ne fanno un'altra dietro le spalle. Contenti loro, contenti tutti. Hanno scelto di mandare delegato regionale - ha aggiunto il sindaco di Firenze - un autorevole personaggio della politica e del mondo bancario senese. Auguri, in bocca al lupo e che rappresenti bene la Toscana. Io me ne faccio una ragione". Del resto essere tra i grandi elettori al Quirinale "era una possibilità, non certo un diritto".

Immediata la replica a distanza di Bersani: ''Nella sequela di quotidiane molestie, mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la nomina di Renzi a grande elettore per la Regione Toscana. Smentisco dunque di aver deciso o anche solo suggerito, o anche solo pensato alcunché, a proposito di una scelta che riguarda ovviamente e unicamente il consiglio regionale della Toscana''. Per poi insistere, dai microfoni del Tg1: "Chiedete a Telecom, non ho fatto nessunissima telefonata e pregherei di credere che con tutti i problemi che ci sono, l'ultimo problema è decidere dei 494 nostri grandi elettori chi sia l'uno o l'altro”.

A proposito dello stallo per la formazione del nuovo governo, Bersani dice: "Francamente, onestamente non mi sento responsabile per un banale motivo: io uno proposta l'ho fatta, governo di cambiamento, convenzione a data certa per le riforme istituzionali, corresponsabilità in questo quadro di tutte le forze parlamentari. Mi hanno detto no, M5S e Pdl mi hanno detto no. Dopodiché si è inserito l'incrocio con l'elezione del nuovo presidente della Repubblica". "Un governo si farà, si farà ma per noi il governo giusto è un governo di cambiamento che possa accompagnare una fase di riforma delle istituzioni. Per noi questo è il governo giusto dopodichè discuteremo perché un governo a questo Paese va dato", ha aggiunto il leader del Pd.

Renzi intanto ne approfitta per rilanciare la sua voglia di voto. "Io ho sempre detto che personalmente sono uno di quelli che sperano che si vada il prima possibile alle elezioni, perché il risultato non ha dato una maggioranza. Se Berlusconi e Bersani riterranno più opportuna qualche forma di accordo nell'interesse del Paese, spero che facciano presto, il più veloce possibile", ha aggiunto Renzi.

A solidarizzare con Renzi via Facebook il deputato fiorentino del Pd, Francesco Bonifazi. "Comunque, non vi pare un po' sguaiato il continuo riferimento del segretario Bersani a telefonate che né lui né persone a lui vicine avrebbero fatto sulla vicenda dei grandi elettori della Toscana? Alla fine sembra quasi che qualcuno non abbia la coscienza a posto...".

(Adnkronos)

 


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