19/04/2024poco nuvoloso

20/04/2024possibili temporali

21/04/2024poco nuvoloso

19 aprile 2024

Treviso

Quindici giovani per il restauro della Sala del Capitolo

Partiti i lavori per il recupero del ciclo di affreschi di Tomaso da Modena al convento di SanNicolò

| Isabella Loschi |

immagine dell'autore

| Isabella Loschi |

Quindici giovani per il restauro della Sala del Capitolo

TREVISO - A 15 giovani restauratori dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma, è stato affidato il compito di riportare all’antico splendore il ciclo degli affreschi dipinti da Tomaso da Modena nel 1352.

La sala del Capitolo di San Nicolò sarà affollata di giovani in maglietta e pantaloni bianchi che lavoreranno per 5 settimane al fianco dei loro insegnanti al “Ciclo dei Domenicani illustri”. Ieri il “taglio del nastro” del cantiere didattico durante una conferenza stampa in Seminario, alla quale hanno partecipato i rappresentanti istituzionali, la Soprintendenza, le realtà culturali della città, dai responsabili dei Musei comunali Bailo e Santa Caterina e del museo Nazionale Collezione Salce, alla Fondazione Benetton e la Fondazione Cassamarca, agli “Amici dei musei”, dall’Ateneo di Treviso al Fai.

“Il Seminario si occupa della Sala del capitolo dal 1842, data nella quale questa istituzione diocesana entrò nell’ex convento dei domenicani di san Nicolò divenuto in quell’anno la nuova sede del Seminario - sottolinea don Pierluigi Guidolin, rettore del Seminario vescovile, - Da allora ha avuto cura di questo capitale artistico, mantenendolo e rendendolo fruibile al pubblico”. Una cura che si è rivelata preziosa durante le due guerre mondiali, e in particolare dopo la bomba del dicembre 1944, che provocò gravi danni. Il lavoro di raccolta dei frammenti relativi a tre santi dell’ordine (San Domenico, San Pietro Martire, San Tomaso d’Aquino) posizionati a sinistra sulla parete est, fu fatto da Mario Botter, mentre fu il figlio Memi a ricollocarli nel 1999 (tra il pubblico anche la figlia di Mario, Natalina). Oltre 13mila le visite registrate alla Sala nel 2016 e già ad agosto di quest’anno si è arrivati a 10mila presenze, molte delle quali dall’estero.

“Il cantiere di restauro, che oggi si apre, subentra ad un precedente cantiere che ha visto il Seminario impegnarsi già per oltre 93.000 euro” - ha aggiunto il Rettore. I prossimi e conclusivi lavori, invece, sono a carico del Ministero dei Beni e delle attività culturali, che finanzia l’impegno dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. I giovani e i loro docenti saranno ospiti del Seminario per tutta la durata del cantiere, che sarà diretto dal dottor Giuliano Romalli. “E’ bello pensare che dei giovani scelgano oggi di occuparsi della conservazione dei beni culturali, cioè di tutto ciò che ha valore di civiltà, in definitiva della nostra civiltà occidentale con i suoi valori e la sua spiritualità - sottolinea Don Paolo Barbisan, direttore dell’Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali della Diocesi di Treviso - Vi auguro che Tomaso vi porti fortuna e che della nostra Treviso possiate portare nel cuore un buon ricordo”.

A ricordare l’impegno degli ultimi sei anni da parte della Soprintendenza, Luca Majoli, responsabile di Area per il Patrimonio artistico, mentre la direttrice dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Gisella Capponi, ha presentato l’attività dell’Istituto e l’offerta formativa delle due sedi di Roma e di Matera. “Il patrimonio culturale può essere salvaguardato con l’impegno di tutti e in particolare con le Istituzioni che devono saper fare squadra” – ha ricordato la direttrice. Un’idea, quella della sinergia tra enti e istituzioni, ribadita anche dagli interventi del vicario generale della Diocesi, mons. Adriano Cevolotto, oltre che del sindaco di Treviso Giovanni Manildo e dell’assessore della Regione del Veneto Federico Caner. “Treviso è una città ricca di iniziative – ha sottolineato Manildo -, con molte collaborazioni tra le diverse realtà, è una città aperta, per la quale le mura rappresentano delle soglie per creare collegamenti e legami. Prendersi cura, non solo delle persone, ma anche del nostro patrimonio di arte e cultura, è la chiave di una comunità che cresce. Sono felice per la partenza di questo cantiere e di poter lavorare insieme in futuro”.

A conclusione dell’evento il rettore, don Guidolin, ha ribadito l’impegno e la disponibilità del Seminario e della Diocesi per la cultura, e in particolare per sostenere la candidatura di Treviso a capitale italiana della cultura per il 2020, ed ha annunciato la necessità di nuovi e complessivi interventi sull’ala del chiostro che ospita la sala del Capitolo.

 


| modificato il:

foto dell'autore

Isabella Loschi

Leggi altre notizie di Treviso
vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×